DA BACH AI QUEEN E IL TEATRO VITTORIO EMANUELE SI ACCENDE

La musica è semplicemente là per parlare di ciò di cui la parola non può parlare. In questo senso, la musica non è del tutto umana.

(Pascal Quignard)

VOGLIA DI NORMALITA’

Una sera, d’inverno, una sera che sa di “normalità”, di voglia di rinascita, di uscire, vedere gente, vivere… e lo spettacolo è questo, in fondo: rinascita, Arte, Vita.

Lo spettacolo nasce nel più profondo dell’animo umano, lo solleva, lo stravolge, lo avvolge si passione e sensualità, quasi come un amante senza tempo, ma carico di storia.

Ci ha dato questa sensazione, ieri sera, l’ultimo spettacolo del Teatro Vittorio Emanuele di Messina per la programmazione delle festività natalizie: “Da Bach ai Queen” musiche di Bach, Mendelssohn, Gershwin, Mercury e Saint-Saens; che ha visto protagonisti Stefan Milenkovich, artista serbo, presente, come violino solista, in tutti i teatri italiani e nel panorama internazionale e Marco Alibrando, direttore d’orchestra con alle spalle una carriera artistica ed un debutto a soli 24 anni per divenire, successivamente, dalla stagione 2021/22 Direttore Musicale di VoceAllOpera.

IL TEATRO… RITORNO A CASA

Entrare al Teatro Vittorio Emanuele è stato, quasi, come tornare “a casa”.

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L’ambiente ovattato, la scalinata d’ingresso che introduce alla sala, il rosso accogliente che ti invita a pensare di essere dentro il cuore pulsante dell’Arte, la gente, distanziata, ma felice e sorridente dietro le  mascherine, il suono dell’Orchestra che ti fa sognare, ti porta in un mondo mistico, fatato e fantastico e il violino solista di Milenkovich; parla, vibra, racconta un viaggio attraverso i secoli: da Bach a Mercury e i Queen, in un unico filone conduttore che lega indissolubilmente la musica classica al rock.

FORMALITA’ E COMPOSTEZZA/SFRONTATEZZA E PASSIONALITA’

Un accostamento che potrebbe sembrare audace ai più, da un lato, infatti, la formalità e la compostezza che incoronano la genialità di Bach, dall’altro la sfrontatezza, la passionalità e la libertà del rock dei Queen, ma che, nella polifonia d’insieme, ha colpito positivamente i presenti esplosi in un applauso fragoroso e sentito.

La voglia di condivisione, la necessità dell’aggregazione, la sensazione di “normalità” ha pervaso la serata ed ha unito finalmente il pubblico in presenza, dopo due anni di “virtualità”.

Il Teatro Vittorio Emanuele, da sempre centro dell’Arte per la città di Messina, si è “vestito” di passionalità per una intera serata. Lo spettacolo, sinuoso e perfetto, si è concluso con un “bis” acclamato dai presenti.

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LA MUSICA NEL QUOTIDIANO

La musica è espressione dell’animo umano, è il racconto degli eventi nel quotidiano e nel vivere comune.

Ieri sera il Teatro Vittorio Emanuele è stato il crogiolo di tutte queste sensazioni, un trampolino da cui si diramano la classe e l’eleganza che lo ha sempre contraddistinto.

La conclusione della programmazione per la stagione natalizia non poteva non trovare questo apice. Una volta fuori si leggeva negli sguardi di tutti i partecipanti la grande soddisfazione data dall’ascolto e il senso di appartenenza che lega i cittadini a questa Istituzione.

MESSINA: CITTA’ D’ARTE

Milenkovich e Alibrando sono due nomi che brillano nel firmamento della musica internazionale e, sul palco del Teatro Vittorio Emanuele hanno illuminato ulteriormente quello che tutti i presenti, ma in fondo tutti i cittadini, hanno nel cuore, perché Messina è una città d’Arte, di musica e cultura e non sono stati di certo i due anni di pandemia trascorsi che ne hanno potuto spegnere l’entusiasmo.

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