SANREMO LOOK: TANTA MUSICA, POCA MODA E “ABITI PARLANTI” MA IL GLAMOUR DOV’E’?

Finalmente si è alzato il sipario sulla 73° edizione del Festival di Sanremo, avviando il magico carosello di note musicali, testi d’autore, grandi ritorni, debutti e tante emozioni. Palcoscenico d’elezione per la presentazioni di nuovi brani di musica leggera italiana, è diventato negli anni una vetrina ambitissima dai marchi di moda più prestigiosi. Un’occasione davvero ghiotta per la promozione dei brand che cercano di accaparrarsi la sponsorizzazione degli artisti più amati.

A Sanremo da sempre si creano tendenze, stili e stupore. Ma per la prima serata di questa edizione, in mezzo a tanta musica c’è stata pochissima moda. Elegantissimi i presentatori, Amadeus in Gai Mattiolo ed il consolidato stile disco-sartoriale, Gianni Morandi in classici abiti Armani. Nulla di nuovo all’orizzonte ma, del resto, non tocca a loro stupire!

La nota influencer ed imprenditrice digitale, Chiara Ferragni, aveva già annunciato i nomi degli stilisti scelti per la co-conduzione. Stasera, quattro look firmati per Dior da Maria Grazia Chiuri che ha concordato con la stessa Ferragni versioni inedite di vestiti-manifesto. Incantevole il primo outfit, sofisticato nella linea e nei colori: abito nero dalla gonna ampia e corpetto drappeggiato con la tecnica del moulage in tessuto goffrato; lunga stola color bianco seta, con tanto di scritta “Pensati Libera” dedicata a tutte le donne che non vogliono essere giudicate. La stola è stata poi sostituita da lunghi guanti di raso nero alti tanto quanto lo scollo del corpetto. Eleganza intramontabile anche per i gioielli in oro bianco, diamanti e rubini, probabilmente firmati Bulgari.

GLI ALTRI LOOK FERRAGNI

Per la seconda uscita, che ha accompagnato il monologo, l’influencer ha indossato un aderente abito rosa cipria con trompe-l’oeil delle sue nudità. Si è premurata di sottolineare immediatamente di non essere in costume adamitico ma in pochi secondi sul web si è scatenato il putiferio. Peccato non sia passata in primo piano la lettera scritta alla sé stessa bambina piena di insicurezze e fragilità, grazie alle quali è diventata la donna di oggi.

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Il terzo abito, bianco con scollo asimmetrico, riproduceva frasi che la stessa Ferragni si è sentita rivolgere con frequenza e superficialità.

L’ultimo, composto da una tuta luccicante in tono neutro, e sottogonna di rivisitazione ottocentesca, è piaciuto sì e no. Va bene la versione “gonnuta” da bambolina roteante nel carillon ma la sola tutina, unita ad una postura non proprio corretta, assolutamente no. E non iniziamo a parlare di body shaming, teoricamente gli stilisti dovrebbero valorizzare il corpo in base alle caratteristiche di ciascuno.

Ma come lei stessa ha detto durante il monologo “il corpo delle donne, non deve generare odio o vergogna, siamo tutti scatole che contengono meraviglia e vanno aperte con cura”. Aggiungiamo, in certi casi, anche “coperte” con cura ma ,forse, in questo caso il fine giustifica i mezzi.  

UNA BELLA CARRELLATA

Magnetica Anna Oxa, come sempre, gli occhi non riuscivano a staccarsi dal suo outfit total black da sacerdotessa moderna. Stratificazioni, tagli asimmetrici, tessuti comuni, orlo esagerato e cordoncino in vita stile francescano. Un mix and match che indossato da lei acquisiva un senso o, forse, no. Inutile smentire le voci di una sponsorizzazione da parte di Dolce e Gabbana, lo stile lapalissianamente non era il loro. Un applauso al make-up inappuntabile, leggero e naturale.

Il giovane Gianmaria, con camicia panna dai dettagli inusuali senza bottoni e polsini, non è sembrato affatto un “Mostro”. Gli uomini, nel complesso, hanno osato più delle donne: Mr. Rain con il suo completo total black dalle linee casual di tessuto bouclè e lurex; Marco Mengoni in camicia e pantaloni di pelle nera, con bottoni gioiello e cintura logati Versace; Ultimo sempre in nero, con mise Armani dal collo alto, zip e tatuaggi in bella mostra; appena un po’ di colore con la giacca rosa di Olly;

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Leo Gassman composto e misurato, proprio all’opposto dell’ex vincitore della scorsa edizione. Blanco, infatti, in completo bianco panna e corsetto modellante, ha avuto la sensazione di indossare la cintura da campione di wrestling e ha iniziato a spaccare tutto; dettagli luminosi sulla giacca di Gianluca Grignani ed un’infinità di scintillii sulle tute dei Cugini di Campagna.

LE CANTANTI

Dev’essere l’anno delle tutine, o manca il trio comico per un po’ di leggerezza o ancora non si è superato il trauma di quella firmata Gucci indossata da Achille Lauro nel Sanremo 2020!

Ancora un’altra tutina per Elodie. Lei è davvero bellissima ma quel body intimo super sgambato in bella vista sotto al capospalla in piume di corvaccio nero, assolutamente no!

Non era volgare, non era eccessiva ma Sanremo non è la passerella del Victoria’s Secrets Fashion Show!

Ariete porta un po’ di colore grazie alla giacca rossa oversize che nasconde un maxi ciondolo nero e lunghe rouches sulla camicia bianca;

Almeno la cantante dei Coma Cose splende di luce dorata con l’abito scintillante dallo scollo drappeggiato, sdrammatizzato da calzature informali e gioielli a forma di ossa. Dobbiamo arrivare a fine gara, con Mara Sattei, per vedere l’abito sanremese per eccellenza: scollo profondo, schiena scoperta e velluto di seta per un’eleganza senza tempo. Sicuramente una soluzione che non ha nulla di originale ed innovativo ma porta con sé il fascino dello stile senza tempo.

Come il taglio lineare dell’abito blu notte, impreziosito da frange di cannette e cristalli pendenti dell’ospite Elena Sofia Ricci. Ma se dovessimo stilare, anche noi, una classifica provvisoria della prima serata, il podio spetterebbe certamente a Giovanna Civitillo, moglie di Amadeus. Con il suo abito lungo color rosa fluo ha illuminato l’intera platea, accentrando l’attenzione degli spettatori. In tutte le inquadrature panoramiche dell’Ariston splendeva indiscussa come una vera first lady.    

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