Come ogni primavera, il Roseto Comunale di Roma ha aperto i suoi cancelli al pubblico per mostrare i suoi gioielli: oltre 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo, un vero spettacolo di colori e profumi in uno dei luoghi più suggestivi e romantici della Capitale.
Le regine sono loro, le rosse sfacciate, le bianche raffinate, le gialle vivaci e le rosa delicate, solitarie e a grappolo, dai petali radi e ordinati e dalle chiome più voluminose e scomposte. Arrivano dalla Spagna, come la Irene Joliot Curie, dalla Danimarca come la Grenada, dagli Stati Uniti, dalla Cina, dalla Mongolia, e da paesi colpiti dalla guerra che tanto avrebbero bisogno di tale poesia, come la Zolota Nyva dell’Ucraina.
Uno spettacolo nello spettacolo perché basta guardarsi intorno per godere della bellezza infinita della Città Eterna: dalle pendici dell’Aventino dove sorge il Roseto, si volge infatti la visuale al Circo Massimo e più in alto al Palatino con le Terme di Massenzio, con un’immagine da cartolina a 360 gradi dove spiccano il campanile di Santa Maria in Cosmedin, la cupola della Sinagoga, il Vittoriano di Piazza Venezia e l’osservatorio di Monte Mario.
Un luogo praticamente da sempre dedicato e destinato ai fiori. Già nel III sec. a.c. sorgeva qui il tempio dedicato alla Dea Flora, alla quale in primavera venivano dedicati dei festeggiamenti speciali che si organizzavano nell’adiacente Circo Massimo, i cosiddetti Floralia. Il campo ospitò poi vigne e orti, e persino, fino al 1934, il cimitero degli ebrei.
Diventa ufficialmente Roseto Comunale nel 1950, a sostituire quello più antico sul colle Oppio distrutto durante la seconda guerra mondiale, realizzato nel 1932 dalla Contessa Mary Gailey Senni, nobildonna americana dal pollice verde trasferitasi a Roma dopo il matrimonio con un conte italiano.
Fu lei l’anno dopo ad istituire il Premio Roma, il concorso internazionale per nuove varietà di rose ottenute da ibridatori stranieri e italiani, a promuoverlo all’estero e a presiederne la giuria per molti anni. Premio da allora ad oggi ancora attivo. L’ultima edizione, svoltasi lo scorso fine settimana, ha premiato la Germania con ben quattro riconoscimenti: il primo nella categoria Ibrida di tea H.T., il secondo per la Arbustive, il terzo per Sarmentose e il premio speciale per La Rosa dei bambini.
Anche l’Italia, paese ospitante, ha ricevuto più di un premio: ha infatti trionfato nella categoria Miniature e Coprisuolo ed è stata insignita del premio speciale La Rosa dei Giardinieri di Roma Capitale. Un premio speciale è stato consegnato anche alla Spagna: Una Rosa per la pace.
Il Roseto Comunale di Roma resterà aperto fino al 15 giugno, sempre a ingreso gratuito, sette giorni su sette. Vi consiglio vivamente di fare una passeggiata tra i suoi viali fioriti, sulle verdi collinette e sotto i pergolati profumati, alzando ogni tanto gli occhi dalle meraviglie floreali a quelle della città e godere di una boccata d’ossigeno rilassante e rigenerante per tutti i sensi.
Patrizia Simonetti
Foto di Patrizia Simonetti