A Sanremo Fiorella Mannoia ha portato “Mariposa” e tanta eleganza, ha portato la donna intesa proprio come il suo essere nel mondo, libera e consapevole, un messaggio quantomai importante in tempi in cui la cronaca ci racconta tanti, troppi femminicidi.
E oggi nella serata dei duetti sarà insieme a Francesco Gabbani, insieme riproporranno in medley le canzoni con cui sono arrivati sul podio, seconda Fiorella con “Che sia benedetta” e “Occidentali’s Karma” Gabbani.
“Noi siamo amici –rivela Fiorella- Quel gesto di inginocchiarsi davanti a me dopo la vittoria l’ho vista come un gesto di una cavalleria meravigliosa; ci hanno visto rivali ma non è così e stasera ci divertiremo.”
- Come nasce Mariposa?
“La canzone si ispira alle sorelle Mirabal, tre donne uccise brutalmente nella repubblica dominicana il 25 novembre del 1960; ancora oggi però di vicende come queste ne accadono tante, troppe. Questa canzone è dedicata alle donne che hanno combattuto per la libertà, per la resistenza, è diventato un manifesto femminile, una canzone che è l’orgoglio di essere donna.”
- Mariposa la rivoluzione continua?
“Direi proprio di si la rivoluzione continua, ma dobbiamo farla insieme agli uomini, non ognuno per la sua strada. Noi donne dobbiamo smetterla di fare le crocerossine, non possiamo essere noi a dare aiuto e non è neanche una lotta di donne contro gli uomini, bisogna insegnare il rispetto l’uno dell’altro. Quando una donna dice no deve essere no, il sesso senza consenso è sempre stupro.”