SANREMO ATTO SECONDO: AMORE LIBERO, FOTO STRAPPATE E PAROLE FORTI

Il primo posto in classifica è di Marco Mengoni, seconda Elodie, terzi i Coma Cose. Se il primo posto poteva essere prevedibili, gli altri un po’ meno. Ma non è questo il piatto forte della serata.

La scena l’avevano conquistata  tre pezzi di storia della musica italiana che mai prima di ieri si erano mai esibiti insieme: Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano.

E pensare che una volta erano rivali.. 

Con i loro successi il pubblico dell’Ariston va in delirio. Morandi parte dalla galleria, Ranieri dalla platea, Al Bano dalle scale, poi si incontrano in scena: Andavo a cento all’ora, Se bruciasse la città, Mattino, Rose rosse, Scende la pioggia, Felicità, alcuni dei successi interpretati fra gli applausi di una platea che dimostra di amare tantissimi i tre grandi della musica italiana. Il gran finale è Perdere l’amore, cantata con Ranieri da tutto il teatro, fa eco Morandi che emoziona con Uno su mille. Chiude Al Bano con E’ la mia vita.

E possiamo già prevedere che sarà questo uno dei punti, o il punto più alto, dell’auditel.

Potevano mancare le polemiche questa sera??

Stavolta non divampano sul palco dell’Ariston, ma sul palco galleggiante della Costa Smeralda. Le accende Fedez e non basta a spegnerle  l’acqua della vicina piscina.

Le polemiche per la partecipazione di Rosa Chemical, «forse è meglio il viceministro vestito da Hitler?».  Il riferimento è per Galeazzo Bignami viceministro alle Infrastrutture, fotografato in divisa da nazista. Ce n’è anche per il Codacons, Matteo Messina Denaro, poi la dedica a Gianluca Vialli e il gran finale davanti alla telecamera quando strappa la foto di Bignami.

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Fedez chiude la sua esibizione dicendo di assumersi la responsabilità di quanto detto e di appellarsi all’ormai famoso articolo 21 della Costituzione pronunciato da Benigni.

Anche Fiorello non le manda a dire. “Io quando a fare la pipì avverto il cda rai.” Il riferimento è alla presenza di Mattarella di cui il cda non era al corrente. Ed a completare il tutto Rosa Chemical. “Il sesso ok in due, ma anche in tre e più siamo e meglio è”.

Vengo in pace, stai sereno Ama.

Così si presente   Francesca Fagnani, seconda coconduttrice  sul palco dell’Ariston e nota  intervistatrice di ‘Belve’.  In realtà la Fagnani è molto emozionata, ma anche lei come Chiara Ferragni ostenta sicurezza. Diciamo pure fino a questo momento sono scomparse le vallette/presentatrici formato bambolina.

Le canzoni

Passano uno dietro l’altro Moda’, Art. 31, Giorgia (applauditissima)  Lazza, Colapesce e Di Martino.  Poi ancora un momento sociale, stavolta dedicato ai  diritti negati in Iran.  In scena la  consulente e attivista Pegah, italiana di origini iraniane insieme ad una vecchia conoscenza del Festival Drusilla Foer.

“In Iran – dice Pegah – non avrei potuto presentarmi così vestita e truccata, né parlare di diritti umani sul palco, sarei stata arrestata o forse addirittura uccisa.

 Oggi la paura non ci fa più paura

Vogliamo dare voce a una generazione crescita sotto un regime di terrore e repressione, in un paese bellissimo, uno scrigno di patrimoni dell’umanità”.

Arriva poi il momento dei Black Eyed Peas

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L’Ariston diventa una discoteca, la band vincitore di 6 Grammy, con 35 milioni di album e 120 milioni di singoli venduti in quasi 30 anni di carriera scuote il festival e soprattutto il pubblico che finalmente può alzarsi  in piedi dopo oltre due  ore di poltrona.

Francesca Fagnani e il monologo scritto con i ragazzi del carcere minorile di Nisida.

Scontano la loro pena senza cercare la nostra pena, perché non se ne fanno niente. Hanno picchiato, rapinato ucciso, ma se si chiede loro perché, non hanno una risposta, la  vorrebbero avere, ma non la trovano.  La scuola l’hanno abbandonata, ma nessuno li ha mai cercati,  né le madri o i padri che quando c’erano non ce l’hanno fatta”.

Le canzoni migliori e con più ritmo dopo la mezzanotte.

Madame, un ritorno il suo convincente, Lazza, Lda ed il gran finale con Paola e Chiara. Stasera suoneranno tutte e 28. Preparate flebo di caffè.

Moralisti cambiate canale, non vedete Angelo Duro.

Se non volete ascoltarlo -dice Amadeus- cambiate canale. Duro si conferma comico duro, schietto e si spoglia per far vedere che non ha tatuaggi. Alla fine Ama conclude dicendo “Stasera comincia la carriera di Angelo Duro e può darsi che la mia finisca.”

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