Torna Il Gattopardo, il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che, dopo la trasposizione cinematografica ad opera di Luchino Visconti del 1963, si fa serie grazie a Netflix, dove sarà disponibile dal 5 marzo, con una storia un po’ rivisitata, un cast di tutto rispetto, ben tre registi, Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti, e location da favola. Cominciamo da qui, da luoghi di oggi riportati indietro nel tempo, a quel 1860 quando Garibaldi sbarca a Marsala e l’aristocrazia, il Gattopardo in primis, e cioè Don Fabrizio Principe di Salina, acquista la consapevolezza che di lì a poco la loro classe sarà spazzata via con tutti i suoi privilegi.
Il Gattopardo targato Netflix e interpretato da Kim Rossi Stuart (il Principe), Benedetta Porcaroli (Concetta), Saul Nanni (Tancredi) e Deva Cassel (Angelica), è stato girato per 4 mesi tra la primavera e l’estate 2023 a Roma, Torino e soprattutto in Sicilia, tra Siracusa, Catania e Palermo: “Ci siamo resi subito conto che solo location reali avrebbero potuto rappresentare fedelmente la ricchezza e l’autenticità degli ambienti descritti nel romanzo – spiega Alessandro Mascheroni, Head of International Film & TV Indiana Production, Produttore Il Gattopardo – Una delle nostre priorità era catturare il magnifico barocco Siciliano, i colori intensi della natura e le peculiarità del paesaggio della Sicilia. Grazie a un attento coordinamento con la Regione e i Comuni, siamo riusciti a trasformare le riprese in un’opportunità per valorizzare ulteriormente questi luoghi, rendendo i set de Il Gattopardo non un ostacolo, ma una nuova attrazione per i turisti che visitano i centri storici durante l’alta stagione”.
Il paese montano immaginario di Donnafugata dove la nobile famiglia di Salina si trasferisce per l’estate per fuggire dal caldo torrido di Palermo, è stato allestito in Piazza Duomo a Siracusa, sull’isola di Ortigia, scenograficamente modificata ad hoc, con grandi pannelli a coprire la cattedrale e inesistenti montagne sullo sfondo comparse come per magia. L’iconica scena della cena con i Salina e i Sedara nel Palazzo di Donnafugata è stata però girata a Villa Parisi a Frascati, vicino Roma. Ma il viaggio in carrozza tra Palermo e Donnafugata ha movimentato il Deserto dei Calanchi di Cannizzola, nella valle del Simeto tra Enna e Catania. Mentre il Palazzo Costantino a Palermo ha prestato l’affaccio della famiglia ai Quattro Canti al passaggio dei garibaldini, tra cui lo stesso Tancredi.
Aggiunge lo scenografo Dimitri Capuani: “Con Il Gattopardo, per nostra grande fortuna, abbiamo fatto un lungo periodo di documentazione intervallata da viaggi, sopralluoghi e anche da alcuni incontri, alcuni dei quali sono stati determinanti per le nostre scelte artistiche. Mi riferisco in particolare all’incontro con la Principessa Vittoria Alliata di Villa Valguarnera a Bagheria e all’incontro con il principe Ruggero Moncada di Palazzo Biscari a Catania. Entrambi hanno ospitato la nostra troupe nei set più importanti della serie e ci hanno dato tantissime testimonianze e curiosità sulla vita privata della nobiltà siciliana”.
In particolare, Villa Valguarnera si è trasformata in Villa Salina con la grande Day Room dove la famiglia si riunisce per parlare. Mentre a Palazzo Biscari, alla Marina di Catania, è stato girato l’inedito Ballo della Liberazione, scena che non troviamo né nel libro né nel capolavoro cinematografico viscontiano. A Palazzo Comitini di Palermo sono state invece girate gran parte delle scene conviviali di colazioni e pranzi di famiglia. Tutti gli interni sono stati impreziositi con dipinti ottocenteschi, stucchi e piante.
A Roma infine nel salone dell’Hotel Plaza a Via del Corso, dove è stato girato il gran ballo finale durante il quale Don Fabrizio danza con Angelica, ma qui già sposata a differenza della versione letteraria e cinematografica, è stato ospitato anche l’incontro stampa con il cast.
“Mi sono sentito davvero emotivamente trascinato dal Gattopardo – ha rivelato Kim Rossi Stuart – qualcosa di questo personaggio e di ciò che vive risuonava in me in modo particolare”. “Rispetto al romanzo sono forse l’unica che ha dovuto lavorare più di immaginazione, chiaramente seguendo copioni meravigliosi, su un personaggio che era tra i più sacrificati” ha detto Benedetta Porcaroli sulla sua Concetta, quasi protagonista della serie.
Scivola elegantemente sul paragone con Claudia Cardinale la bellissima Deva Cassel, figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel: “il suo è un nome intoccabile, sacro, per non parlare della bravura, della bellezza e della sensualità sia della donna che del personaggio. Io ho fatto del mio meglio”. “Tancredi per me rappresenta lo scopo della vita – chiosa Saul Nanni – è la gioventù che vuole azzannare la vita e prendersi tutto ciò che non ha”. Nel cast anche Astrid Meloni, Paolo Calabresi, Francesco Di Leva, Francesco Colella.
Patrizia Simonetti
Foto Lucia Iuorio/Netflix