NUOVO ANNO GIUDIZIARIO A MESSINA. GALLUCCIO: “IN ARRIVO NUOVE RISORSE E PERSONALE”

“Negli ultimi decenni, non vi è stata relazione dei Presidenti delle Corti o dei Procuratori generali, nelle inaugurazioni dell’anno giudiziario che non abbia lamentato, a ragione, i vuoti di organico di magistrati e personale amministrativo. La mancanza di risorse è fattore impeditivo del buon funzionamento della Amministrazione giudiziaria. Tuttavia è doveroso riconoscere che negli ultimi anni, come non mai, il Ministero della Giustizia ha posto in essere uno sforzo poderoso, su tutti i fronti, per ridare efficienza alla macchina giudiziaria”.

Comincia così la relazione del presidente Michele Galluccio in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Messina. Anche per il 2022 la cerimonia si è svolta con presenze ridotte a causa della pandemia.

OBIETTIVO DELL’ANNO: ASSUNZIONI.

Il presidente Galluccio osserva come la pianta organica ha avuto un aumento di soli due magistrati. Evidenzia, però, anche i concorsi che hanno portato all’assunzione di nuovo personale amministrativo e che “grandi speranze di ulteriore e definitivo cambiamento epocale si nutrono poi sull’Ufficio del Processo”. Prevista, per questo, l’assegnazione di 148 funzionari al distretto messinese con il compito di smaltire l’arretrato. “Entro la fine del 2024, un abbattimento dell’arretrato civile del 55% in appello. Entro la metà del 2026, un abbattimento dell’arretrato civile del 90%. Una riduzione del 40% della durata dei procedimenti civili. E, infine, una riduzione del 25% della durata dei procedimenti penali”.

A questi si aggiungeranno anche i dottori di ricerca dell’università. Secondo Galluccio “si tratta di una occasione unica e irripetibile, per superare numerose criticità”.

IL PROBLEMA DELL’EDILIZIA GIUDIZIARIA.

Il presidente Galluccio riconosce che comunque tutto questo non sarà privo di criticità anche dal punto di vista logistico soprattutto per realtà come Messina. “Le criticità dell’edilizia giudiziaria sono state acuite dalla pandemia e drammatizzate dalla necessità di rinvenire, nelle note condizioni date, una collocazione logistica per ben 102 addetti per il processo. Inoltre, dalle recenti criticità manifestate, anche nell’edificio di Palazzo Piacentini, che mostra oggi, tutto il peso dei suoi quasi cento anni. Sono necessari urgenti e complessi interventi di manutenzione alle facciate, ai cornicioni, al pavimento dell’androne principale, alla sua copertura a vetri e persino alla Quadriga del Drei”.

Secondo il presidente Galluccio ci sarebbe, tuttavia, una luce in fondo al tunnel. “L’unica strada percorribile è rappresentato dalla possibilità di ottenere in locazione, nell’immediato, almeno due piani dei locali in via Capra di proprietà dell’INPS. Si tratterebbe di un notevole passo avanti in vista della soluzione dell’annoso problema”.

DIGITALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ GIUDIZIARIA.

Un riconoscimento anche ai giudici onorari “auspicando una definitiva regolamentazione dell’intero settore”. Il presidente Galluccio ha sottolineato come la pandemia ha rallentato l’attività ma non l’ha fermata. Adesso la sfida del Csm e del Consiglio nazionale forense è “di cogliere l’occasione della emergenza sanitaria per sviluppare, sulla base della esperienza di questi anni, un complessivo progetto di ammodernamento e digitalizzazione dell’ attività giudiziaria”. Una sfida che vista come “occasione imperdibile per il superamento della storica lentezza della macchina giudiziaria”.

“Un ulteriore elemento di speranza nel futuro – ha detto – è rappresentato dalla Riforma Cartabia con la delega al Governo per l’efficienza del processo penale e per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”.

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