IL PONTE SULLO STRETTO? UN’INFRASTRUTTURA FANTASTICA

Il vice segretario federale della Lega, Roberto Vannacci, è arrivato oggi a Messina per partecipare a una cerimonia commemorativa in onore del comandante Salvatore Todaro, eroe della Marina Militare e Medaglia d’Oro al Valor Militare, ricordato per il suo coraggio e il senso dell’onore anche in tempo di guerra. Durante l’evento, Vannacci ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti, toccando temi infrastrutturali, militari e geopolitici, con al centro il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, che ha definito “un’infrastruttura fantastica”. “Le infrastrutture sono l’ossatura del progresso. Senza infrastrutture non si va da nessuna parte”, ha affermato Vannacci. “Questo è finalmente un progetto che sta andando a compimento. Avevamo anche un piccone in macchina – ha aggiunto con tono provocatorio – e abbiamo simbolicamente dato le prime due picconate per le prime gettate. Sarà una fortuna per tutta l’Italia, soprattutto per il Meridione e la Sicilia”. Il generale ha poi allargato il discorso all’impatto strategico dell’opera, legandolo alla crescente attenzione della NATO verso la “military mobility”, cioè la capacità di spostare rapidamente mezzi e truppe in Europa in caso di crisi. “Il ponte sarà un’infrastruttura che garantirà la mobilità e la sicurezza. In un momento in cui si parla di aumento delle spese militari, questo ponte risponde anche alla logica della difesa. Permetterà lo spostamento rapido di mezzi ed equipaggiamenti da una parte all’altra del continente”, ha spiegato. Secondo Vannacci, il Ponte sullo Stretto non è solo un’opera di collegamento civile, ma anche un’infrastruttura strategica che rafforzerà la sicurezza dell’intera Europa, in un contesto internazionale segnato da instabilità, dal Medio Oriente all’Est Europa. “Le guerre finiscono ma si riaccendono. Dobbiamo essere sempre pronti. Il ponte è parte di questa preparazione”, ha detto, sottolineando che non si può rinunciare a opere strategiche solo per timore che possano diventare bersagli. Nel corso dell’intervista, il vice segretario ha parlato anche di immigrazione e identità culturale, criticando l’attuale modello europeo di accoglienza e ribadendo la linea dura del suo partito. “L’integrazione deve essere vera, non un abbandono al proprio destino. Non si deve permettere l’ingresso illegale. Chi viene, deve adeguarsi alle condizioni del Paese che lo ospita”, ha dichiarato. Infine, un attacco diretto alle istituzioni europee: “L’Europa di oggi è assente e incapace di influire nelle relazioni internazionali. L’Europa che vinceva era quella di Nazioni forti e coese. Non questa a trazione socialdemocratica, che ci ha portato a non contare più nulla”. La visita di Roberto Vannacci a Messina si è chiusa nel segno dell’omaggio a Salvatore Todaro, figura simbolica di un’Italia che non rinuncia ai suoi valori. Una cerimonia carica di significato e, come spesso accade con il generale, anche di forti dichiarazioni politiche.