Tra le specialità più note della cucina sicula lo sfincione palermitano ci conferma ancora oggi il simbolo dello street food “rosanero”. Morbido, saporito e profumato, questo pane condito racconta la storia popolare di Palermo e conquista trasversalmente siciliani e turisti.
Nasce come piatto povero nel XIX secolo, il suo nome deriva dal latino “spongia”, che richiama la consistenza soffice della base lievitata.
Lo sfincione era il cibo tipico dei mercati e delle feste, preparato per saziare con gusto e pochi soldi. Alla vucciria ed al mercato di Ballarà se ne trovano in tante versioni.
Sebbene la ricetta classica resista, non mancano versioni moderne reinterpretate da chef e locali contemporanei. L’innovazione però non tradisce mai l’anima del piatto: lo sfincione resta un emblema di Palermo, tra identità e creatività. Le due versioni più note sono quella bianca e quella rossa con aggiunta di un po’ di salsa. Rigorosamente presente il cacio cavallo.
Gustare lo sfincione a Palermo è un rito, è gusto, storia, cultura. È un modo semplice e diretto per entrare nello spirito della città. Chi visita Palermo non può perderselo insieme con il “pane ca meusa” è uno dei re indiscussi dello street food locale. Buon appetito!