Nascosta tra le scogliere di Filicudi, una delle isole più affascinanti delle Eolie, si apre una cavità naturale che incanta: è la Grotta del Bue Marino, un luogo quasi mitologico, dove il tempo sembra sospeso e il mare si fa luce liquida.
Lunga oltre 20 metri e alta circa 8, questa grotta marina deve il suo nome al “bue marino”, il nome popolare della foca monaca, un tempo abitante regolare di queste acque limpide e profonde.
Una cattedrale d’acqua e luce
Raggiungibile solo via mare, la grotta si apre in un punto selvaggio e roccioso della costa ovest dell’isola, sotto Punta Perciato. Già l’arrivo è spettacolare: le pareti laviche a strapiombo sul mare, i colori del basalto e della pomice, il silenzio rotto solo dal rumore delle onde.
Appena si entra, si è avvolti da un’atmosfera irreale. Il mare diventa di un blu profondo e brillante, illuminato dai riflessi che filtrano dall’ingresso della grotta.
Il silenzio qui ha un suono particolare: quello del respiro del mare in uno spazio sacro. I locali la chiamano anche “la cattedrale del mare”, per l’eco che si diffonde al suo interno
Tra natura e leggenda
La Grotta del Bue Marino è un luogo simbolico per l’identità di Filicudi. Le vecchie generazioni raccontano di foche monache che nuotavano tranquille nelle sue acque,oggi quasi scomparse dal Mediterraneo.
Si narra anche di pescatori che qui si rifugiavano durante le tempeste, e di amanti che cercavano nella grotta un luogo appartato dove scambiarsi promesse sotto il canto delle onde.
Oggi è una delle tappe immancabili per chi fa una gita in barca intorno all’isola, insieme agli scogli della Canna e della Fortuna.
Un gioiello da rispettare
La Grotta del Bue Marino è un ambiente delicato, da vivere con rispetto. Meglio entrare in silenzio, lasciandosi cullare dalla barca o a nuoto, per vivere un’esperienza sensoriale visiva, sonora, emotiva.
È una bellezza profonda, intima, che si svela solo a chi è disposto a guardare con occhi lenti.
foto Giuseppe Contarini