Viaggiare sull’autostrada A20 Messina-Palermo è ormai diventato sinonimo di disagio e rallentamenti.
Quella che dovrebbe essere una delle arterie principali della mobilità siciliana si presenta, ancora oggi, come una strada fatta di cantieri e continue deviazioni ed i lavori non sembrano ancora avere una fine certa.
Il tratto compreso tra Barcellona Pozzo di Gotto e Cefalù è uno dei più critici: restringimenti continui, lavori eterni e carreggiate ridotte creano code anche nei giorni feriali.
A peggiorare il quadro c’è l’assenza di un piano di comunicazione efficiente che non da le giuste risposte agli automobilisti.
Eppure, parliamo di una direttrice strategica: collega due delle città più importanti della Sicilia, attraversa aree turistiche di valore come Tindari, Capo d’Orlando e Cefalù e invece, è spesso vissuta come un calvario, soprattutto in estate, quando il traffico aumenta e i disservizi diventano ancora più evidenti.
I siciliani chiedono risposte concrete, tempi certi, trasparenza. E soprattutto, rispetto: perché non si può parlare di rilancio del Sud, di turismo sostenibile o di crescita economica senza partire dalle infrastrutture fondamentali.