Nel cuore del Mediterraneo nasce uno dei vini più affascinanti della Sicilia: il Passito di Pantelleria, fiore all’occhiello della produzione vinicola di Trapani. Si tratta di un vino dolce, elegante, un’eccellenza enologica, ma anche una profonda espressione culturale e territoriale dell’isola di Pantelleria.
La sua storia affonda le radici in epoche antiche. A renderlo unico è l’impiego del vitigno Zibibbo, introdotto si ritiene dagli Arabi e coltivato ancora oggi con metodi
La coltivazione dello Zibibbo a Pantelleria è una forma di viticoltura eroica: viti basse, protette dal vento e curate manualmente su terreni difficili, spesso lavici, che rendono ogni bottiglia un piccolo miracolo della natura e dell’uomo.
Ciò che rende il Passito unico è la tecnica dell’appassimento naturale. Dopo la vendemmia, le uve vengono stese al sole su graticci per diversi giorni, perdendo acqua e concentrando zuccheri e aromi. In seguito, l’uva passa viene unita al mosto in fermentazione, arricchendolo di profumi, corpo e dolcezza.
Il risultato è un vino dal colore ambra intenso, con riflessi dorati e un bouquet ricco di note fruttate come albicocca, fichi, miele, scorza d’arancia, datteri e spezie.
Il Passito si serve fresco a fine pasto abbinato a dolci secchi della pasticceria siciliana come nzuddi, piparelli, fior di mandorla. Nelle Eolie un po’ come la Malvasia anche con i sesamini, i tipici biscottini al sesamo.