A Caltanissetta la Settimana Santa è una narrazione collettiva che attraversa i secoli e dà voce a una comunità, una dimensione unica, dove la fede si intreccia con l’arte, la memoria e il senso profondo di appartenenza.
Le celebrazioni affondano le radici nel XVII secolo e si distinguono per la loro intensità, eleganza e partecipazione popolare
Il momento più atteso è la processione delle Vare, che si svolge il Giovedì Santo. Si tratta di statue in cartapesta raffiguranti le scene della Passione di Cristo, realizzate nel XIX secolo da artisti palermitani ma profondamente radicate nel cuore dei nisseni.
Portate a spalla per le strade illuminate da fiaccole e candele, le Vare non sono solo opere d’arte: sono simboli di fede popolare, emozione condivisa e memoria storica. La città si ferma, partecipa, osserva in silenzio. Gli anziani si commuovono, i bambini fanno domande, i giovani documentano e riscoprono. È un rito che unisce le generazioni.
La Settimana Santa nissena vive in equilibrio tra sacro e popolare. Accanto alle liturgie nelle chiese, ci sono le musiche delle bande, i profumi della pasticceria tradizionale, che accompagnano la settimana più solenne dell’anno
Oggi, più che mai, la Settimana Santa diventa anche una chiave di valorizzazione culturale e turistica. Ogni anno, visitatori provenienti da tutta la Sicilia – e anche dal resto d’Italia – giungono a Caltanissetta per assistere a una delle rappresentazioni pasquali più autentiche e sentite dell’isola.
Ma al di là dell’aspetto esteriore, ciò che resta impresso è l’anima della città: la sua capacità di custodire la memoria senza musealizzarla, di essere moderna senza dimenticare la propria storia.