Messina si prepara a vivere uno dei momenti più suggestivi della propria tradizione religiosa: la visita ai Sepolcri. Un rito antico, profondamente radicato nella cultura popolare, che si rinnova ogni anno la sera del Giovedì Santo.
I “Sepolcri” ovvero l’Altare della Reposizione,
Sono quei luoghi allestiti nelle chiese dove viene custodito il Santissimo Sacramento dopo la Messa in Coena Domini, che ricorda l’Ultima Cena di Gesù con i suoi discepoli. Nelle chiese si allestice uno spazio riccamente ornato di fiori, luci, candele e simboli eucaristici, destinato all’adorazione silenziosa del Corpo di Cristo.
Una tradizione messinese tra fede e bellezza
A Messina, la visita ai Sepolcri è una vera e propria liturgia urbana. Le strade si riempiono di persone che, con devozione, visitano le chiese ancora aperte la sera. La tradizione vuole che se ne visitino sempre in numeri dispari come buon auspicio.
Tra le più visitate la Cattedrale, la Chiesa del Carmine, la Santissima Annunziata dei Catalani, e la Chiesa di San Francesco all’Immacolata e quella di San Giuliano.
I Sepolcri tra arte e simbolismo
Oltre al valore religioso, i Sepolcri rappresentano un autentico patrimonio artistico e culturale. Ogni allestimento è unico, ma tutti comunicano un senso di attesa, silenzio e contemplazione. Simboli come il pane, l’uva, le spighe e l’olio accompagnano l’Eucaristia in un linguaggio universale e senza tempo.
Un appuntamento da vivere con il cuore
La visita ai Sepolcri non è solo un rito religioso: è anche un momento di comunione collettiva, di riflessione personale, e di scoperta. In un tempo che corre veloce, fermarsi davanti a un altare fiorito, in penombra, con il solo suono delle preghiere sussurrate, ha il sapore di un ritorno alle radici.
Domani, Giovedì Santo, le chiese di Messina apriranno le porte fino a tarda sera. Un invito a lasciarsi alle spalle il frastuono quotidiano e a riscoprire, attraverso un gesto semplice e antico, il mistero profondo della Pasqua.