Con l’arrivo dell’estate, i boschi del territorio ragusano tornano ad affrontare la minaccia degli incendi, un problema che ogni anno mette in pericolo ettari di natura, la fauna selvatica e la sicurezza di chi vive nelle zone rurali.
Fino al 31 ottobre, il Comune ibelo ha imposto severe restrizioni, vietando accensione di fuochi, abbruciamenti e uso di apparecchi che generano scintille vicino a boschi, terreni incolti e agricoli.Ha inoltre disposto la pulizia di sterpaglie entro 20 metri da strade e abitazioni, con sanzioni per chi non rispetta i regolamenti
La Regione, dal canto suo, ha stanziato 2,5 milioni di euro per rafforzare la lotta ai roghi boschivi. L’accordo con Vigili del Fuoco e Corpo Forestale è operativo fino al 13 settembre.
Le aree boschive di Ragusa, come quelle di Calaforno e di contrada Canalazzi, rappresentano un polmone verde fondamentale per l’ambiente e l’equilibrio idrogeologico. Proprio per questo, nelle ultime settimane, enti locali e istituzioni regionali hanno intensificato le attività di prevenzione con pulizia straordinaria delle aree a rischio, verifiche sui terreni incolti e nuove squadre antincendio pronte a intervenire rapidamente.
Accanto agli interventi tecnici, resta centrale il comportamento responsabile dei cittadini: evitare l’accensione di fuochi anche per semplici picnic, non abbandonare rifiuti infiammabili e segnalare tempestivamente ogni principio di incendio. La tutela dei boschi ragusani è infatti un impegno collettivo, essenziale per difendere un patrimonio naturale che ogni estate rischia di andare perduto.