GLI ANTICHI RICAMI A CASTIGLIONE DI SICILIA, TRADIZIONE E MODERNITA’

L’arte del ricamo, tra passato, presente e futuro. E’ questo il significato del progetto cofinanziato da Comune e dalla Regione Siciliana – Assessorato per le Attività Produttive – Iniziativa “Sicilia che piace” – e che si è concluso nei giorni scorsi a Castiglione di Sicilia.

Diversi gli eventi che si sono svolti nel centro storico del Borgo grazie ad un programma di iniziative varato e coordinato dagli uffici preposti d’intesa con la Commissione Straordinaria (Salerno – Alagna – Portaro)  che attualmente governa l’ente locale .

L’obiettivo è far riscoprire l’antica arte del punto ad ago o punto inglese molto diffuso fino agli anni 1980/90 e che costituiva una delle principali fonti di reddito per le famiglie castiglionesi. Tra le iniziative organizzate in questo contesto, a parte la mostra mercato tenutasi al Castello di Lauria , ci sono stati degli shooting fotografici, un défilé di moda, coinvolgendo autorevoli personaggi che con la loro testimonianza hanno confermato le opportunità di impiego e produzione dei ricami a punto inglese in una visione moderna, così come hanno evidenziato durante le attività di approfondimento e di formazione : Giuseppe Ciuro, imprenditore nel settore ricami industriali componente ConfCommercio Palemo – Commissione stilisti e moda, esperto ricami industriali; Antonio Piccolo ,componente del Cda del Mytos Fashion District; Naima Di Mari Direttore editoriale di Wedding Tv;  Jasmine Palano, laureanda in Fashion design presso l’Accademia di Belle arti di Catania con la tesi “Ricami di Moda”.

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A indossare abiti, accessori come borse, orecchini, scarpe e posare per dei servizi fotografici e sfilare in passerella le modelle della manifestazione “Venere dell’Etna”, concorso nazionale di bellezza e stile.

Gli studenti invece in questi giorni sono stati coinvolti in dei laboratori di ricamo, dove le ricamatrici locali hanno illustrato le principali fasi e tecniche del punto inglese o punto ad ago.

Il progetto punta adesso a coinvolgere stilisti e aziende del tessile, dove questi ricami possono essere utilizzati sia per produrre abiti, sia accessori moda come borse, scarpe, foulard, souvenir, oggettistica per la casa oltre che i tradizionali corredi come tovaglie, lenzuola, ecc.

Al ciclo di eventi hanno partecipato già una quindicina di ricamatrici, qualche negozio e associazione che già hanno sperimentato la produzione di articoli di moda con richiami e parti realizzati con l’antico ricamo a punto inglese così chiamato riferendosi alla nobildonna inglese Miss Mabel Hill, che con la sua Scuola di Ricamo tra Taormina e Castiglione, contribuì ad una maggiore diffusione di questa tecnica del ricamo all’inizio del XIX secolo.

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Già da maggio si sono svolti diversi eventi per valorizzare questa antica tecnica del ricamo ed evitare di farla scomparire visto che sono rimaste poche maestranze, contribuendo a individuare nuovi possibili scenari per un progetto di sviluppo futuro in chiave moderna di quella che un tempo era tradizione e fonte di reddito per la comunità.

 

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