A MILI S. PIETRO SVELATO IL MISTERO DELLA STATUA DI SAN SOSTENE

Lancio fb: Le tracce di memoria di Marco Grassi ci portano a svelare un mistero: quello che ruotava attorno alla statua di San Sostene a Mili San Pietro. Della pregiata opera in marmo bianco si sconosceva l’autore, ma oggi si può dire che si tratta di Francesco Buonamici di Lucca.

Nei mesi scorsi, in occasione del Festival Le Vie dei Tesori, chi scrive ed il prof. Sebastiano Busà hanno fatto una interessante scoperta a Mili San Pietro. Da tempo immemorabile l’antico casale peloritano ha una grande venerazione per San Sostene tanto da elevarlo a compatrono.

Santo orientale il cui culto fu introdotto dai monaci di rito greco, un tempo di casa nel territorio di Mili vista la presenza della celebre abbazia di Santa Maria. Sostene visse a Calcedonia in Bitinia tra III e IV secolo e, secondo la sua agiografia, si convertì al Cristianesimo quando, da soldato, si rifiutò di  uccidere Santa Eufemia. Questa sua scelta lo portò a subire tremende torture ed il martirio finale.

La diffusione del suo culto è alquanto rara infatti è documentata, oltre a Mili San Pietro, solo nel comune di San Sostene in Calabria. San Sostene viene festeggiato a Mili San Pietro ogni anno a Settembre con processione del simulacro ligneo custodito nella chiesa parrocchiale.

Una statua più antica del Santo si trova in un eremo a lui intitolato che sovrasta l’antico abitato. Si tratta di una bella statua in marmo bianco collocata sull’altare maggiore e che non viene mai spostata.

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Forte ed antica la devozione a San Sostene a Mili San Pietro

La pregevole scultura non è stata mai studiata ed attenzionata per il suo valore storico ed artistico. Chi scrive ed il prof. Sebastiano Busà, analizzando attentamente l’importante opera d’arte, hanno riscontrato dei fondamentali particolari mai da nessuno segnalati e documentati e che portano la statua alla ribalta nazionale.

Di questa statua si era riuscito a scorgere in passato solo la data di esecuzione 1634 scolpita in numeri romani insieme al nome del Santo sulla parte frontale del basamento: S. SOSTINES / MDCXXXIII. Mai nessuno si era spinto oltre a controllare meglio l’intero basamento marmoreo.

Proprio in questa parte bassa della statua compare intanto il nome del committente scolpita sulla borsa: D. G. BATISTA / MORABITO. La parte ancora più interessante è la firma dell’autore: FRA.CO BON.CI LUC.SE SCVLP. La firma identifica la statua come inedita opera dell’architetto e scultore Francesco Buonamici di Lucca. Secondo lo storico dell’arte Werner Oechslin, che realizza la sua scheda nel Dizionario Biografico degli Italiani della Treccani, Francesco Buonamici sarebbe nato proprio a Lucca intorno al 1596. Si formò a Roma ove iniziò a lavorare come architetto.

Si hanno poche notizie di questo artista anche se ultimamente alcuni nuovi studi stanno svelando altre importanti informazioni.

La statua di San Sostene è opera inedita di Francesco Bonamici di Lucca

Dopo la peste del 1630 – 1631 rientra a Lucca  ove realizza la chiesa del Suffragio la cui data di costruzione dovrebbe essere proprio il 1634. Ben presto giungerà a Malta intorno al 1636, infatti in questa data chiedeva di essere pagato per servizi prestati.

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Altri affermano che era stato assunto dall’Ordine di Malta  a partire dal 1639 dopo che era giunto nell’Isola dei Cavalieri già nel 1635 per lavorare alle fortificazioni di La Valletta.

Interessante la conferma dei sui spostamenti anche nella vicina Sicilia per lavorare per conto dell’Arcivescovo di Siracusa ma anche a Trapani e Palermo, per completare alcuni edifici dei Gesuiti, e perfino a Messina per alcuni interventi presso la chiesa di San Giovanni di Malta.

A Malta sono a lui attribuite: la chiesa dell’Anima a La Valletta, la chiesa di S. Paolo a Rabat, disegni per il molo e per varie costruzioni civili. Nel 1661 ritorna definitivamente a Lucca per essere nominato architetto primario della città.

Francesco Buonamici morirà il 26 giugno 1677 e sepolto nella chiesa del Suffragio, da lui realizzata. Scorrendo la sua biografia si nota l’importanza della scoperta di Mili San Pietro, una delle poche opere certe di questo artista che oltre essere stato architetto fu anche scultore.

Si documenta così con quest’opera il suo certo passaggio da Messina, una fondamentale ed inedita pagina della storia di Francesco Bonamici da Lucca.

Marco Grassi

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