SANTINO RUGGERA L’IMPRENDITORE “ARTISTA” APPASSIONATO DI CALCIO

A Salina tutti conoscono Santino Ruggera, anima della “A Cannata” il ristorante e l’albergo che gestisce con le sorelle Angela e Franca.

Le strutture della famiglia Ruggera sono un punto di riferimento dell’isola e di Lingua in particolare, frazione di Santa Marina affacciata sul mare proprio di fronte a Lipari.

cof

Ogni giorno al ristorante “A Cannata” Santino accoglie gli ospiti con un sorriso e con la sua proverbiale cucina, orgogliosa, fatta di sapori semplici,   tradizione e qualità, riconosciuta anche da prestigiose riviste come “Dove”, “Il Golosario” e le guide del Gambero Rosso.

Alla Cannata primeggiano i gusti autentici,  il pesce si pesca con la barca di famiglia e l’ospite viene seguito con cura ed attenzione. Dopo una pasta al fuoco ed un trancio di spada immancabile è la visita al suo museo del calcio,  ed anche quello, è frutto della  passione che  Santino coltiva da molti anni “catturando” in tutta Italia preziosi cimeli dei top player del calcio di ieri, di oggi e del Milan, la sua squadra del cuore. Ed è proprio lui a far da “cicerone” agli ospiti in questa singolare e ricca esposizione dove si trovano momenti delle grande storia della nazionale italiana e di tutte le squadre più famose.

A Cannata  nacque dal lavoro di papà Franco e mamma Concettina.

La loro fu una storia di ragazzi  e di grandi sogni. Furono loro a far partire tutto” rivela Santino, “La mamma è una brava cuoca, papà era un impiegato, ma con  grande fiuto per gli affari.”

LEGGI ANCHE  SALINA DAL MARE CON ALDO E SALVATORE, FRA STORIE ED ACQUE BLU

Nel 1977 con tanti sacrifici iniziarono a costruire “A Cannata”, il locale si chiama così perché entrambi volevano caratterizzare il loro ristorante con un nome che facesse pensare alla cucina casalinga ed in dialetto a cannata è la brocca del vino, cosa c’è dunque  di più tipico pensarono Franco e Concettina!

Ma questa è storia relativamente “recente” ,prima di questa tappa ci fu l’Australia, paese dove tanti eoliani emigrarono ed in particolare tanti abitanti di Salina. Mamma Concettina si fermò per alcuni anni all’estero poi tornò nell’isola dove incontrò Franco, si innamorarono ed insieme diedero vita al loro progetto commerciale e  di famiglia.

un tipico vialetto interno dell’albergo A Cannata

“Il ristorante aprì nel 1980, l’albergo tre anni dopo nel 1983 e quest’anno ricorrono i  primi 40 anni di attività -prosegue Santino Ruggera- nel 1997 aprì il Punta Barone, l’altra nostra struttura ma a Santa Marina. Negli anni  grazie alla lungimiranza dei miei abbiamo acquisito dei ruderi che nel tempo sono diventate case vacanze”

  • Santino tu però oltre al lavoro nelle aziende di famiglia hai coltivato sogni artistici!

“Ho fatto televisione (a teleisole Lipari) ed avevo una compagnia teatrale con la quale d’inverno, quando eravamo chiusi, passavano il tempo allestendo spettacoli. I miei mi vedevano molto impegnato, temevano che potessi lasciare il mio lavoro al ristorante ed in albergo. In realtà non ho mai pensato a questo, io amo questo lavoro, quando non sono qua è come se mi manchi qualcosa. Per la mia famiglia A Cannata è  un po’ un fratello con tutto il suo mondo.”

LEGGI ANCHE  MANGIAMO ALL’EOLIANA, VIAGGIO NEI PIATTI DI UNA CUCINA AMATISSIMA

 

  • Ed hai realizzato anche un meraviglioso documentario su “Il Postino” che è stato presentato a MareFestival  nell’anno in cui al Porto di Santa Marina venne scoperta l’opera d’arte dedicata a Massimo Troisi

“E’ stato un bellissimo momento quello, davvero emozionante, il documentario è piaciuto a tutti, quest’anno lo abbiamo proiettato nel terrazzo dell’associazione culturale Amanei, mi hanno anche chiesto di proiettarlo più spesso, magari per far scoprire ai visitatori chi era Massimo Troisi.”

Maria Grazia Cucinotta inaugura l’opera d’arte dedicata da MareFestival a Massimo Troisi ancora presente vicino al porto di Santa Marina Salina

C’è una Salina prima e una dopo Massimo Troisi

“In molti hanno scoperto questo nostro paradiso dopo aver visto il  film, sono rimasti colpiti dal fascino dei luoghi e sono voluti venire qui per vedere  se  tutto era come nel postino. Ecco perché secondo me c’è una Salina prima e una dopo Massimo Troisi. Il mio documentario, ricostruisce i retroscena del film, fa vedere i luoghi, le persone. Ancora oggi  la gente si commuove e qualcuno non riesce a nascondere le lacrime nel ricordare questo grande artista. Quella è stata la mia ultima produzione televisiva. Anche Lello Arena mi chiese copia del documentario!”

Come vedi oggi la “tua” isola?

“Salina è sempre splendida, sarò di parte ma penso che fra le Eolie sia quella che si sia mantenuta meglio. Salina ha qualità della vita, natura, offre opportunità varie opportunità al turista. Penso che in futuro si avvertirà sempre più il bisogno di venire qui.”

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email