La nostra è una società in cui è più importante apparire che essere.
Il nostro valore lo calcoliamo in base al numero dei like sui social dove ci mostriamo come in una vetrina prestando grande attenzione all’outfit o alla location e dando maggiore importanza al giudizio degli altri piuttosto che alla nostra interiorità. Possedere, usare, mostrare i nostri oggetti agli altri sono diventati aspetti essenziali per definire la nostra personalità.
Gli oggetti hanno acquisito sempre più un ruolo importante nella nostra vita, a volte anche al di là della loro effettiva utilità.
È vero che essere circondati dal bello migliora il nostro umore e che l’ambiente in cui viviamo può influenzare il modo di percepirci.
Ma la nostra felicità dipende veramente da ciò che possediamo?
Vivere non è sempre semplice e per ricaricarci abbiamo bisogno di qualcosa che ci soddisfi, così spesso cerchiamo conforto in cose materiali, anche perché i ritmi sempre più frenetici lasciano poco tempo per la riflessione e la soddisfazione più immediata la troviamo negli oggetti.
Tutti i social media così come gli e-commerce e i motori di ricerca, utilizzano dati ed algoritmi per individuare i desideri più remoti dei consumatori in modo da fargli sentire che quel determinato oggetto è veramente necessario.
In più lo shopping online consente di avere tutto e subito anche ad un prezzo accessibile. Questo influenza tutti e in particolare i ragazzi che hanno ancora più bisogno di mostrarsi e di impressionare gli altri trasmettendo un’immagine di sé conforme ai canoni della società in cui vivono. Di certo alcuni beni materiali ci permettono di vivere meglio, ma di molte altre cose potremmo sicuramente fare a meno.
La ricerca della felicità nei possedimenti materiali è un problema che riguarda la maggior parte degli esseri umani, ma soprattutto, come abbiamo detto, i più giovani, che tendono a essere più vulnerabili dal punto di vista emotivo. Alcuni studi hanno dimostrato che ricevere molti like alle foto postate sui social, porti all’attivazione di quelle aree cerebrali coinvolte nel piacere. Tutto questo potrebbe portare a sentirsi infelici nel momento in cui non possiamo avere ciò che desideriamo.
Ma il piacere non si ricava ovviamente solo dai beni materiali, anzi si è visto che alcuni investimenti sono migliori di altri nel suscitare la felicità delle persone sia nell’immediato che in seguito. Alcune esperienze come un viaggio o una buona cena con gli amici in ristorante o più semplicemente stare con i propri cari dà un piacere più duraturo, perché il valore degli oggetti diminuisce nel tempo, mentre l’esperienza vissuta rimane nella nostra memoria.
Per essere più felici dunque dovremmo sempre chiederci se abbiamo veramente bisogno di quel determinato oggetto, dovremmo ricordarci che non sono i beni a definire una persona né a dimostrarne il valore.
Non dobbiamo ipertrofizzare il valore dei beni materiali a scapito del nostro valore e non dobbiamo sempre aspettarci grandi cose per essere felici. Dovremmo al contrario concentrarci di più su ciò che abbiamo e goderci le piccole cose della vita, senza farci distrarre dalla continua e affannosa ricerca di cose che sul momento ci sembrano dare la felicità ma che di fatto sono effimere.
Ah felicità
Su quale treno della notte viaggerai
Lo so
Che passerai
Ma come sempre in fretta
Non ti fermi mai
“Felicità” Lucio Dalla