DAVIDE TELLERI: QUANDO SEI BRAVO IL SUCCESSO “TI TROVA” OVUNQUE

Sognare di poter ballare ad alti livelli, avere un talento, tanta voglia di esprimerlo e nessuna paura a  mettersi in gioco. Davide Telleri, 27 anni Barcellona Pozzo di Gotto (Me) è un po’ tutto questo.

A 19 anni si trasferisce a Roma, a 25 anni complice la pandemia torna in Sicilia, ma le sue idee sono ben chiare.

Chi l’ha detto che per forza “fuori” trovi quelle opportunità che ti consentono di esprimerti pienamente come artista?

Davide crede fortemente in queste parole e soprattutto le ha messe in pratica. Nel 2015 fa un’esperienza per lui fondamentale ad Amici con Maria De Filippi, cresce, si confronta con tanti ragazzi come lui, conosce maestri importanti come Giuliano Paperini  poi dopo Amici le prime affermazioni.

Viene ingaggiato nel corpo di ballo della compagnia maltese “YADA dance company” che lo vede in scena per un mese e mezzo a Malta, fa parte della compagnia del teatro Vittorio Emanuele di Messina con la direzione artistica di Micha Van Hoecke. Nel 2017 partecipa come ballerino a “Sarabanda” su Italia uno condotto da Enrico Papi,  nello stesso anno si esibisce al “Wind Summer Festival”  su Mediaset e trova  anche il tempo per alternarsi come insegnante tra Roma e la provincia di Messina.

Nel 2019, prende parte a “Domenica live” di Barbara D’Urso, come assistente coreografo e ballerino. Con gli stessi incarichi partecipa  al videoclip di  “tikibombom” di Levante in gara a Sanremo 2020.

Ha selezionato i ballerini italiani per il videoclip “klan” di Mahmood nel quale ha ballato anche lui. Viene scelto per il cast artistico per la sfilata di “Dolce e Gabbana dieci anni di alta moda” nel luglio  2022,  lavora come assistente coreografo e ballerino alla realizzazione della performance di Annalisa Scarrone con la canzone “Bellissima” ospite di  Sanremo 2023.

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Niente male per un giovane che ha scelto la danza come lavoro con l’idea anche di dare opportunità a tanti ragazzi come lui.

A Barcellona insieme a Denis Pergolizzi, Ruben La Malfa, Luana Gaipa  ha creato la compagnia Assenzio Dance & Theatre Company e presto  inizierà come docente di ballo un corso di formazione professionale accreditato alla regione siciliana e riconosciuto a livello europeo con tanto di qualifica professionale.

“L’idea è stata quella di creare qui qualcosa di veramente forte per quelle persone di talento che per colpa dell’arte devono andare fuori.” Spiega Davide. “Nella mia esperienza ho capito che quando sei bravo la gente si ricorda di te e ti chiama.”

  • Sei una sorta di emigrante dell’arte al contrario?

“Un po’ si, le cose importanti sono fuori vero, ma non è stando a Roma o a Milano che vieni necessariamente chiamato, sei chiamato quando sei bravo.”

  • E tu hai fatto tantissime esperienze partendo nel 2015  da Amici, consiglieresti oggi ad un giovane di partecipare

“Assolutamente si. Nel 2015 quando ho partecipato ero ancora immaturo, ci restavo male quando i giudici ti bacchettavano o non ti facevano andare avanti, ma poi con il tempo ho capito quanto è stato importante esserci. Del resto oggi la danza come il lavoro e più in generale il mondo è una continua sfida e dobbiamo metterci sempre in gioco.”

  • Hai dei maestri, dei miti della danza? Cosa ti piace ballare?

“Io ho scelto il modern e contemporaneo, ma ho studiato tante forme di danza, miti o maestri non ne ho mai avuti, guardando ad oggi posso dire che Roberto Bolle è un bellissimo ballerino, Nureyev era grandissimo, ma anche il primo John Travolta della febbre dal sabato sera mi piaceva.”

  • Trovarsi con un artista così particolare come Mahoomod alla Fiumara d’Arte che esperienza è stata?
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“Alessandro è un artista davvero speciale, uno di quelli che lascia il segno, ti basta guardarlo per capire che non è come tutti, che è un artista lo capisci anche quando sta fermo.”

  • E ballare con Annalisa? In genere le cantanti non sono così brave

“Lei mi ha invece stupito, memorizzava subito i passi, armonizzava tutto bene con la sua canzone, molto brava, niente da dire.

  • E con Dolce a Gabbana ad Ortigia?

“Esperienza affascinantissima, molto diversa da quella che avevo sempre fatto. E’ durata una settimana dove abbiamo fatto tante prove, abbiamo capito i luoghi e soprattutto come esprimerci. C’è stato tantissimo lavoro dietro, ma è stato bellissimo, c’erano tantissimi personaggi che sono venuti a rendere omaggio ai nostri stilisti. Davvero due grandi.”

  • Torniamo all’oggi tu  vuoi creare qualcosa di importante per chi vuole restare in Sicilia o è anche per chi è “costretto” a restare in Sicilia,  secondo te su cosa dovrebbero puntare di più le istituzioni artistiche?

“Dovrebbero dare più spazio agli artisti veramente qualificati del territorio che ce ne sono, soprattutto i teatri dovrebbero aiutare di più i giovani artisti, creare per loro qualcosa di stabile, di duraturo. Essere cittadini del mondo va bene, ma la vera sfida è essere nemo profeta in patria.”

 

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