ACCETTARSI NON VUOL DIRE RASSEGNARSI, MA ESSERE PRONTI A CAMBIARE

Ci sono cose nella nostra vita che non ci piacciono e che quindi fatichiamo ad accettare,  ostinandoci, a volte, a volerle cambiare ad ogni costo anche quando non è possibile. Basti pensare, ad esempio, ad alcune disabilità fisiche, a patologie croniche, alle conseguenze irreversibili di traumi (la perdita di un arto, un volto sfigurato), o alla perdita di una persona cara.

Sono tutte situazioni che non possiamo cambiare e se non le accettiamo possono diventare un’ossessione che non ci fa vivere bene e che può farci ammalare. Ma combattere con una realtà che non ci piace e che non possiamo cambiare porta soltanto a sentimenti di frustrazione, delusione, stress e rabbia. Certo nessuno vuole soffrire ed accettare alcune cose è veramente difficile.

Ma purtroppo queste esperienze fanno parte della vita e non accettarle o negarle porta semplicemente ad ammalarci nella psiche, impedendoci di poter provare emozioni positive, perché la vita è fatta di cose belle e brutte.

Noi tendiamo a dare al termine accettazione un significato negativo, in quanto la confondiamo con la rassegnazione.

Accettazione non significa passività e rassegnazione. Al contrario l’accettazione diventa indispensabile per promuovere il cambiamento. L’accettazione, paradossalmente, è una componente fondamentale del cambiamento.

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È vero che ci sono cose o persone a noi care che non possiamo cambiare. E allora cosa possiamo fare? Di certo dobbiamo riconoscere i limiti che abbiamo in quanto esseri umani ma anche i limiti personali. Non partire da ciò significa non poter migliorare.

Quando una cosa non ci piace dobbiamo innanzitutto provare a capire meglio ciò che ci provoca malessere o disagio. Bisogna imparare a riconoscere le nostre emozioni e non averne paura. A volte non accettiamo alcune cose per dei preconcetti o dei pregiudizi o giudizi che il più delle volte provengono da noi prima ancora che dall’esterno. Siamo noi i primi veri nemici di noi stessi. È banale ma per farsi accettare dagli altri dobbiamo innanzitutto accettarci noi.

È importante sviluppare quella capacità di adattamento alla vita che è fondamentale per la nostra sopravvivenza sia fisica che psicologica.

Vedere la realtà per quella che è, significa evitare di disperdere energie che ci servono per andare avanti.

Certo, accettare la realtà è difficile quando la vita è costellata da tanti eventi negativi o di malattia. Nessuno desidera soffrire. Viviamo in una società che ci vuole tutti belli, bravi, performanti e in buona salute. E quando ci confrontiamo con la sofferenza, spesso ci sentiamo impreparati e fatichiamo ad accettarla.

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Ma queste esperienze fanno parte della vita. Non accettare questo può farci ammalare sempre di più. Inoltre, respingendo sentimenti di tristezza e dolore, a lungo andare compromettiamo anche la nostra capacità di provare gioia.

L’accettazione è indispensabile per promuovere il cambiamento, senza questo doloroso passaggio, ogni miglioramento sarà impossibile. Il rifiuto della realtà ci blocca.

L’amore per se stessi passa per l’accettazione. Se riusciamo a stare bene con noi stessi e a guardarci con occhi più benevoli, possiamo vedere cose che fino a quel momento ci erano sfuggite. Se riusciamo ad accettare in modo sincero che alcune condizioni di vita non possono essere modificate, possiamo sviluppare strategie finalizzate a compensare le difficoltà e ad accettare con maggior serenità l’adattamento alle realtà immodificabili.

Di certo rifugiarsi nel vittimismo non è la via migliore per essere felici.

Sono un peso per me stessa
sono un vuoto a perdere
Sono diventata grande senza neanche accorgermene
e ora sono qui che guardo
che mi guardo crescere
la mia cellulite le mie nuove
consapevolezze (consapevolezze)

“Vuoto a perdere” Noemi

 

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