GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO, TRA CULTURA E NECESSITA’

Domani 31 ottobre si celebrerà la Giornata Mondiale del Risparmio, istituita nell’ottobre del 1924 in occasione del 1° Congresso Internazionale del Risparmio per promuovere un uso migliore, individuale e sociale, della ricchezza. Lo scopo principale della Giornata era diretto a una funzione educativa: informare le persone sul valore del denaro e soprattutto convincerle a depositarlo in banca e non sotto il classico “materasso” o “mattonella”.

Da qui l’importanza di spiegare la parola risparmio che ha, di fatto, un doppio significato, ed è da questo che nascono alcuni equivoci. A livello base, di uso comune, i risparmi sono i soldi che vengono guadagnati e non spesi: questo chiaramente può avvenire solo in famiglie ed economie dove c’è un minimo di benessere. Quando si spendono tutti i soldi per le esigenze primarie, non c’è niente di cui discutere; quando invece avanzano delle somme anche piccole, possono essere spese per divertimenti e beni superflui, ma una parte è bene che venga messa da parte, non utilizzata.

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In passato, soprattutto negli anni venti, la popolazione era generalmente povera, l’economia era essenzialmente di sopravvivenza e pochi avevano a disposizione denaro, ma si voleva, comunque, sensibilizzare la popolazione sull’importanza di depositare i propri averi in banca. Questa giornata ebbe una grande importanza negli anni 60, periodo legato al boom economico, oggi si tornati a parlare di risparmio e si è tornati a farlo a livello individuale, considerando il saper risparmiare un’arte. Destinare una parte del budget al risparmio è fondamentale per mettersi al riparo da imprevisti, per accumulare denaro in vista di spese importanti e per avere una sicurezza per il futuro e la terza età.

 

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