VENERDI PESCESTOCCO I “SEGRETI” DEL PIATTO PIU’AMATO DAI MESSINESI

A ghiotta, in insalata, in bianco, il pescestocco è uno dei piatti più gustosi della cucina messinese, in cima ai desideri gastronomici di tanti.

Chi torna a Messina, anche solo per le vacanze, almeno una volta deve gustare la saporita ghiotta. L’ideale è affondare un pezzo di pane nel sugo profumato, assaporando un po’ il pesce e un po’ le patate che non devono mai sfaldarsi.

Un piatto così dentro la tradizione messinese da far parte di uno dei più famosi detti popolari: “Sciroccu, malanova e piscistoccu a Messina non mancano mai” cioè il vento di scirocco, le cattive novizie e il pescestocco a Messina si trovano sempre.

Venerdì pescestocco

Il pescestocco o u piscistoccu è un piatto sempre presente sulle tavole messinesi, soprattutto il venerdì. Un’usanza legata alla tradizione religiosa di non mangiare carne durante la Quaresima e nelle vigilie delle festività.  Infatti è tradizione consumare il pescestocco il Venerdì Santo e la Vigilia di Natale.

Sembra che tutto sia iniziato nel corso del Concilio di Trento del 1563,  quando si affermò il concetto di mangiare di magro il venerdì. Tra i cibi magri indicati c’erano anche il pescestocco e il baccalà.

A proporre tra le carni magre proprio il pescestocco sarebbe stato Olao Magno arcivescovo geografo, etnologo e scrittore svedese che fu ospite al Concilio di Trento. A quanto pare scrisse un libro dove esaltava le proprietà dello stoccafisso, un pesce essiccato che fu visto come uno degli alimenti magri ideali da mangiare in Quaresima.

Un pesce che arriva da lontano

I primi che portarono il pescestocco in Sicilia furono i Normanni nell’XI secolo, lo usarono come merce di scambio, poi nel Seicento arrivò nei porti a bordo della nave olandesi.

Nel 1908 il pescestocco arrivò le navi che dalla Norvegia portarono soccorso alla popolazione, fu ben accolto essendo già uno dei piatti tipici della cucina locale.

Subito dopo il terremoto nella zona del porto tra via I° Settembre e via Garibaldi aprirono molte trattorie ed osterie che preparavano il pescestocco. La più nota è la “Putia di don Pitruzzo all’Opera”.

Mille ricette tutte gustose

Le ricette del pescestocco sono infinite, ogni famiglia ha la sua variante ed i metodi per “ammollarlo”. Il pescestocco è ottimo ad insalata con pomodorini, sedano e olive, oppure arrostito, in bianco, e poi ci sono le ventre ripiene ma la ricetta regina è quella del pescestocco a ghiotta.

Gli ingredienti sono semplici: cipolla (meglio quella rossa di Tropea) capperi, olio d’oliva, concentrato di pomodoro, olive verdi, patate, sale e pepe e ovviamente il pescestocco già ammollato e tagliato a pezzi. Con il sugo del pescestocco si può condire anche la pasta.

Si mette tutto a cuocere in un tegame e il sugo va girato delicatamente perché il pescestocco è un piatto ricco ma dalla cottura molto dolce.

 

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