QUANDO GLI ALTRI VENGONO PRIMA DI NOI STESSI

 

Ci sono persone che sono in grado di percepire più di altre, tutto ciò che le circonda, da piccoli particolari dell’ambiente fino ad assorbire le emozioni altrui. Sono le cosiddette spugne emotive.

Assorbire le emozioni dall’ambiente che ci circonda è esperienza comune a tutti. Se ci troviamo in un ambiente familiare o lavorativo sufficientemente sano e sereno riusciremo a svolgere al meglio i nostri compiti. Se, al contrario, ci troviamo in un ambiente carico di tensione, assorbiremo anche noi tali emozioni.

Questa caratteristica innata dell’essere umano ci consente di leggere gli stati d’animo e le intenzioni nelle mosse altrui e ci permette così di proteggerci. È un legame che anticamente era legato alla sopravvivenza. Possiamo dire che questo meccanismo è una predisposizione di tutti gli essere umani, ma  esistono persone che sono in grado di percepire e fare proprio qualsiasi emozione circostante come delle vere e proprie spugne.

Il contagio emotivo.

Si tratta di persone altamente empatiche. Questo potrebbe essere un valore aggiunto, a patto, però, di non arrivare a sentirsi sopraffatti dalle emozioni altrui. Empatizzare significa capire gli stati d’animo dell’altra persona, mettendosi nei panni dell’altro, provando a riconoscere i sentimenti che sta provando, senza però necessariamente farli propri. Nel contagio emotivo invece, le emozioni che prova l’altro diventano un tutt’uno con le emozioni che prova la persona che a quel punto non è più capace di liberarsene.

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Dalle neuroscienze abbiamo imparato che sono i cosiddetti neuroni specchio che ci permettono di collegarci alle altre persone e capire cosa stanno provando. I neuroni specchio quando percepiscono l’emozione dell’altro, attivano gli stessi circuiti cerebrali che sono attivi nell’altro. Questi meccanismi sono alla base delle relazioni interpersonali, e nella giusta misura ci consentono di stare in rapporto con l’altro.

Ma come abbiamo detto, ci sono persone altamente sensibili così come ce ne sono altre che non riescono a percepire le emozioni degli altri (i cosiddetti psicopatici). Spesso le spugne emotive investono buona parte del loro tempo per cercare soluzioni ai problemi altrui, dimenticando i propri. Le spugne emotive spesso si agganciano alle persone tossiche, ai cosiddetti vampiri energetici. Persone passivo aggressive che non fanno altro che riversare su di loro i propri sentimenti e le proprie emozioni negative,  facendole diventare le vittime perfette.

L’importanza di non farsi sopraffare dal ruolo di “persona spugna”.

Come abbiamo più volte sottolineato, il vero altruismo deve passare attraverso un sano egoismo e deve essere basato sulla reciprocità di rapporto, altrimenti si rischia di assorbire la sofferenza dell’altro a scapito del proprio benessere.

Per le persone spugna non è facile prendere consapevolezza dell’importanza di sottrarsi a queste dinamiche, ma se riescono a farlo, vengono ovviamente accusate di egoismo. In realtà è importante riuscire a capire che è giusto riconquistare la propria libertà, e che essere persone sensibili, non significa risolvere sempre e comunque i problemi altrui o riuscire a gestire le emozioni altrui. Perché così facendo non solo facciamo male a noi stessi, ma non permettiamo all’altro di gestire da solo le sue emozioni, non gli permettiamo di crescere e di assumersi le sue responsabilità.

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Di certo è importante poter essere empatici ma bisogna anche riuscire a mantenere la giusta distanza emotiva dall’altro. Le persone spugna sono spesso chiamate ad occuparsi e a risolvere i problemi familiari, ma anche quelli lavorativi o relazionali. Nella maggior parte delle volte viene dato per scontato che siano proprio loro a doversene occupare, con grande stupore da parte di tutti nel momento in cui la persona spugna si sottrae. La persona viene dunque svalutata e si cerca di farla sentire in colpa per non aver svolto il suo “solito e ormai consolidato” compito. Al contempo le persone spugna  spesso si sentono sole perché sono di certo la miglior spalla su cui piangere, ma viceversa nessuno è disposto a sostenerle nel momento in cui hanno loro bisogno.

E ora che sto già volando

verso cuba spiagge d’oro mare blu con

il cuore ti penso

ma e’ una storia che non tornerà

mi bastava un’attenzione in più

quella voglia di capirmi un po’

di sentirti più vicino a me

ah ah, sensibilità

Dirotta su Cuba “Sensibilità”

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