E ANCHE QUESTA VOLTA SI SONO…ARRABBIATI

 

 

Altrimenti ci Arrabbiamo ritorna in una chiave leggermente più moderna, senza snaturare troppo l’ambientazione classica. In queste settimane il film è in programmazione alla Multisala Apollo di Messina.

“Tortuga, molti anni dopo…” è così che il film si presenta al pubblico, con i due fratelli Carezza e Sorriso che si ritrovano dopo tanti anni a correre dietro una Dune Buggy “rossa dalla cappottina gialla”; Carezza, burbero e introverso gestisce un’officina meccanica e da anni aveva dimenticato quella “carriola” e Sorriso, il truffatore squattrinato dai modi furbi e un fascino senza tempo, che le proverà tutte per ammaliare amici e nemici.

L’intera pellicola, per quanto di durata modesta rispetto ai colossi di hollywood, è un mix tra un Buddy Movie in salsa Pulp e con qualche omaggio ai classici Spaghetti Western: la fanno da padrone scene di lotta, a tratti risaltate in chiave fumettistica e intro di ogni personaggio con la didascalia del proprio nome in basso, stile film di Tarantino.
Proprio perché un omaggio (oltre che un sequel diretto del primo film) la pellicola in sè presenta una trama molto semplice, lineare e ma tratti forse troppo “rievocativa” del film originale, peccando in alcune scene riproposte (evidentemente per scelta) quasi fin troppo fedelmente e che potrebbero rovinare a chi ha già visto l’originale l’effetto sorpresa.

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Una delle note positive è invece l’assoluta complicità dei due protagonisti, Edoardo Pesce e Alessandro Roja, che prendono in pieno il carattere dei propri personaggi, diventando un duo dinamico e comico con il giusto equilibrio, senza però imitare troppo o ricalcare (se non fisicamente) Bud Spencer e Terence Hill. Ottima prova di Christian De Sica, nei panni del Villian Torsillo, anche se avrebbe meritato forse qualche scena di girato in più.

Dal 1974 al 2022 Altrimenti ci Arrabbiamo invecchia benino e pone le basi per qualcosa che va oltre la semplice “operazione nostalgia” a livello cinematografico: è un omaggio ai film di una volta, i film che magari oggi non si fanno più, vuoi per troppa semplicità della trama e meno complessità della sceneggiatura, vuoi perché quel tipo di argomento o tema sociale è più difficile reinterpretarlo ora che 50 anni fa.

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Il film resta comunque godibile, a tratti strappa qualche sorriso e fa ripensare ai tempi che furono senza però osare davvero troppo e cadendo a tratti nella prevedibilità; ma di più non ci si poteva aspettare da un film che porta il “peso” di un nome così altisonante.

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