LE EOLIE A SANREMO TIFANO DARGEN D’AMICO

Grande emozione nelle Isole Eolie, ma soprattutto a Filicudi, per la partecipazione di Dargen D’Amico al Festival di Sanremo. Già nella prima serata, Jacopo D’amico, l’artista di origini eoliane ha conquistato il pubblico, facendo letteralmente ballare l’Ariston, con la sua “Dove si balla“.

Una canzone dall’animo “dance”, quasi un’inno a non arrendersi di fronte al momento difficile dato dall’emergenza sanitaria, che ha messo in ginocchio il mondo dello spettacolo. E con gli occhiali neri ad incorniciare, come sempre, il suo personaggio è piaciuto anche alla sala stampa, aggiudicandosi il  quarto posto nella classifica provvisoria delle prime due serate.

Per quanto non molto conosciuto ai più, Dargen D’Amico, classe 1980, è tra i cantautori più apprezzati, soprattutto nel mondo rap. L’anno scorso era stato già autore per il Festival. Ha contribuito alla scrittura della canzone di Fedez e Francesca Michelin.

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NEL 2012 CANTO’ A MESSINA.

Fu ospite, nel 2012, anche in una serata a Messina, nella quale si esibì insieme al gruppo dei Croockers. La ricordano bene i suoi amici Dario Grasso (organizzatore di Euphonia concerti) e Yanez (vocalist). 

«Dargen era bravo già allora ed anche abbastanza conosciuto fra i ragazzi – ha raccontato Grasso. Quella sera fece un gran bel pezzo che piacque tantissimo al pubblico, lo coinvolse in modo molto forte. Dietro le quinte si mostrò come una persona semplice, si gustò la focaccia messinese insieme a noi ed attese il suo turno in camerino già pronto con i suoi inseparabili occhialoni. Musicalmente penso che sia fortissimo, lui quando scrive non si limita a fare delle rime, lui riesce anche a creare delle storie in rima e questo non è cosa che sanno fare tutti».

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«Quella sera a Messina c’erano i Crookers – ricorda Yanez, un mito dell’electro house italiano. Lui era già famoso. Lo avevo conosciuto come rapper, c’eravamo incontrati in alcune serate, era già forte, ma con noi era un ragazzo straordinario, senza arie. Aveva una gran bella voce già allora, il rap italiano non mi coinvolgeva più di tanto, ma lui aveva una marcia in più. L’avevo conosciuto a Filicudi dov’è nato, isola che ha lasciato a 16 anni per andare a Milano, io faccio il tifo per lui, la sua canzone è pazzesca».

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