Da oggi anche per comprare le sigarette o ricaricare il credito nel telefono servirà il Green Pass. Sì, perché le tabaccherie e le edicole rientrano negli esercizi dove l’accesso è consentito soltanto ai possessori di certificato verde. I titolari o gestori degli esercizi non sono però obbligati a verificarne il possesso; i controlli sono previsti a campione.
Questa mattina siamo andati ad intervistare i tabaccai e capire come si sono organizzati anche loro per adeguarsi alle nuove norme nazionali. Tutti sono decisi a far rispettare le regole, anche se sono molte le difficoltà comuni a tutti, già dalle prime ore del mattino.
«Stiamo chiedendo il certificato verde a campione, abbiamo un registro dove scrivere i controlli fatti – ha spiegato Davide Cicciarelli, titolare di Tabacchi 111. Oggi abbiamo riscontrato qualche problema a far funzionare l’app, ma sicuramente andrà meglio nei prossimi giorni. Diciamo che ci stiamo adattando, sicuramente questo genererà qualche problema, sicuramente qualcuno si sentirà “bloccato” ad entrare, però dobbiamo rispettare le regole».
«È difficile abituare il cliente al rispetto delle regole – ha spiegato una promoter di sigarette elettroniche – i gestori, invece, riescono ad adattarsi facilmente. C’è sempre la persona che arriva e alla richiesta del Green Pass (non avendolo magari) inizia a spiegare il perché è contrario. Non si comprende che indipendentemente dalla propria posizione gli esercenti devono comunque rispettare le regole».
E poi c’è chi il Green Pass lo chiede a tutti i clienti che entrano nell’esercizio. «Cerchiamo di abituare i nostri clienti a queste condizioni».