“Non abbiamo paura del Vulcano, abbiamo solo paura che questa situazione non rientri presto.” Parla così Tiziana Aiello, artista 53 enne che risiede nell’isola di Vulcano e che ama dipingere tutto ciò che ama dai pesci ai vulcani ai sassi della sua isola.
Per il momento il suo animo è turbato dalla situazione che riguarda lei ed altri duecentocinquanta “vulcanari” costretti a non risiedere nella proprie case fra le 23 e le 6 del mattino a causa della propagazione nell’aria di gas provenienti dal cratere di Vulcano.
La notte scorsa è scattata l’ordinanza del sindaco Marco Giorgianni che impone agli abitanti delle zone di Sotto Lentia fino all’istmo di Vulcanello di lasciare le proprie case. La zona rossa riguarda un’ampia porzione dell’isola di ben 6 chilometri.
La prima notte è trascorsa tranquilla.
Nessun problema, c’era solo la sensazione sgradevole di essere stati costretti a dormire per quanto confortevoli in alloggi non propri. “Gli sfollati della notte” hanno dormito nelle strutture ricettive individuate dalle autorità nelle zone del Piano a Gelso ed a Vulcanello ritenute aree sicure. A vigilare nelle case costrette ad essere disabitate seppur per poche ore di notte ben cinque pattuglie di carabinieri anti sciacallaggio sbarcate ieri sull’isola che hanno dato una certa tranquillità agli abitanti di Vulcano.
Il 16 novembre la Protezione Civile, dopo la riunione della Commissione Grandi Rischi che aveva rilevato l’aumento della superficie di degassamento diffuso della Co2 al suolo nelle zone a nord del cratere la Fossa con percentuali che localmente soprattutto la notte superavano il 30% a 80 centimetri dal suolo, ha disposto l’allontanamento delle famiglie per evitare che nelle ore notturne potessero respirare anidride carbonica e altri gas.
Intanto a Vulcano, per 30 giorni non potranno sbarcare i turisti e questo è un duro colpo per il turismo, potranno farlo i pendolari per lavoro. Sono presenti giornalmente circa 15 volontari della Croce Rossa e 4 della protezione civile. Presenti anche l’Arpa e i vigili del fuoco che continuano la mappatura dell’isola.
“Stiamo vivendo una situazione surreale.” Racconta l’artista Tiziana Aiello. “La nostra non è paura del Vulcano, la nostra è una paura che nasce dall’incertezza. L’ordinanza durerà un mese, il sindaco Giorgianni ci ha detto che se la situazione migliorerà potremo tornare a dormire nelle nostre qualche giorno prima, ma nessuno però si sente di escludere che questa situazione possa durare anche più di un mese.”
- Come state trascorrendo le vostre giornate? C’è ansia? Paura?
“Nessuno di noi credo ha paura del Vulcano, siamo nati e cresciuti qui, siamo abituati a vivere accanto ad un Vulcano. Personalmente da buona isolana non scapperei mai, sono molto legata alla mia isola. Noi stiamo cercando di trascorre le giornate come abbiamo sempre fatto. Io ho una famiglia, ho la mia pittura i miei gatti, le galline, mi dedico insieme a Mariangela Lo Presti al volontariato, stiamo costruendo un rifugio per gatti. L’unica vera paura che abbiamo è per le nostre case, temiamo di perdere il nostro mondo, il nostro lavoro, tutto quello che abbiamo costruito in tanti anni.
- Ma cosa avvertite esattamente?
“Sentiamo un fortissimo odore di zolfo, nelle giornate in cui soffia lo scirocco l’odore è davvero insopportabile e si alza una grande nuvola di fumo dal Vulcano.”
- Cosa dicono gli anziani che sono la memoria storica dell’isola? Ricordano episodi simili?
“Sono divisi. Alcuni sono pessimisti, altri invece no. In passato non sembra sia mai accaduto niente di simile, ci sono stati dei terremoti si, ma fenomeni di questo genere mai.”
