“IL SUTRA DEL FERRO”: IL DOCU-FILM MADE IN MESSINA SULL’ARTISTA FABIO PILATO

“È nel sogno che respirano le nostre anime. È nel sonno che scivola la grandezza dell’uomo” questa frase di Katherine Pancol sembra essere stata scritta per Fabio Pilato… Fabio, il sognatore, lo scultore, l’Artista messinese dalle cui mani nascono le meraviglie che il mare contiene. Le plasma, le forma, alita in loro l’essenza della vita, a martellate, a sudore, a forza e sangue, ma contemporaneamente e paradossalmente anche con tanta tenerezza.

E questo “sentire”, questo meraviglioso “modo di amare” ha affascinato tutti. Al punto che, altri Artisti, sognatori e poliedrici come lui, messinesi e legati alla terra da qual filo invisibile che ci accomuna un po’ tutti, hanno deciso di dare vita ad un docu-film sulla sua storia.

L’illuminazione, se di questa si può parlare, nasce in inverno, durante il secondo lockdown, quando Tony Canto autore, compositore, cantautore, produttore, arrangiatore e chitarrista siciliano e Arturo Morano, produttore messinese, trasferitosi a Roma, ma da sempre legato con il cuore alla sua città coinvolgono Christian Bisceglia regista nato a Milano, ma messinese d’adozione, reduce dall’ultimissima produzione di Cruel Peter ambientato proprio a  Messina e Francesco Cannavà regista, sceneggiatore e montatore, all’iniziativa del docu-film “IL SUTRA DEL FERRO” con protagonista Fabio Pilato, le sue opere, la sua storia .

“Il mare è blu e il ferro è infinito…”, sembra essere la frase che ha spinto questa “union” incredibile.

Christian Bisceglia: la natura è l’elemento chiave nella vita di ciascuno di noi.

“La storia di Fabio – ci dice Bisceglia – racconta la possibilità di trovare una sinergia con la natura. Anzi è proprio un esempio di come questa sinergia possa compiere un miracolo in ciascuno di noi. Come la natura possa essere l’elemento chiave, il motore propulsore della volontà umana. Dire che Fabio è un Artista sensazionale è, quasi riduttivo, Fabio è lui stesso il racconto della sua Arte. 

È la storia di un amore vero, puro, un messaggio ecologico straordinario – ha continuato. Mettersi a disposizione per questo progetto è doveroso anche nei confronti della città che ha un grande bacino di artisti. A mio avviso si deve fare sinergia, trovare gli spazi per intessere questo tessuto di qualità già presente sul territorio. Fabio sta dando un grande messaggio a Messina, bisogna investire, creare perché ciò che nasce dall’arte, le opere stesse raccontano la storia. Tutto è possibile – ha concluso – e il Maestro Pilato portatore assoluto di sogni, con la sua arte, con le sue martellati possenti che plasmano il ferro con il fuoco dando vita a creature marine, ne è l’esempio vivente”.

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L’Arte ci parla e Pasqualina è una chiacchierona con tutte le visite che riceve ogni giorno…

“Pasqualina resterà ancora esposta a Capo Peloro fino al 30 agosto – ci dice Fabio commosso. È un continuo via vai di persone, tutte lì ad ascoltare le meraviglie che lo squalo racconta – ha proseguito. Il mio sogno è quello, vedere l’Arte che da sola racconta se stessa, che cammina con le sue gambe. Il progetto sul film documentario mi piace, è anche questo un modo di dare voce ai sogni. I sogni sono la vera potenza dell’Arte e lì non c’è da ragionare”.

Arturo Morano: la poesia è nelle opere di Fabio.

“Ho conosciuto Fabio Pilato circa quattro anni fa – ci dice Arturo Morano – con Tony Canto al Palacultura di Messina durante una manifestazione in cui espose le sue opere. Ma la storia di Fabio l’ho conosciuta solo due anni fa e mi ha davvero colpito, commosso.

Nelle sue creature ho percepito la poesia – ha proseguito – ho visto un messaggio potente che ho voluto diffondere il più possibile. Il progetto che stiamo portando avanti ha volutamente coinvolto artisti messinesi. Ho inviato a Christian Bisceglia il videoclip che ho girato di un paio di minuti ed anche a lui ha trasmesso la medesima sensazione. L’Arte che si unisce alla vita, l’Arte che significa rinascita.

Abbiamo, quindi, coinvolto altri ragazzi messinesi come Enrico Bellinghieri – ha successivamente aggiunto – proprio perché la messinesità, in questa occasione, è un vantaggio. Ci fa essere vicini a Fabio, ci fa comprendere meglio, ci fa avere feeling. Al di là dell’opera – ha concluso – Fabio stesso è una testimonianza di coraggio e di forza e caparbietà assoluta, insita in tutti noi. Continueremo a lavorare al progetto dando il meglio. Ne siamo veramente orgogliosi.”

Francesco Cannavà: “il mare è blu ed il ferro è infinito”.

“Ho accolto con piacere l’invito di Arturo Morano – ha infine concluso Francesco Cannavà. Nel secondo lockdown durante l’inverno assieme a Tony Canto, mi hanno contattato. Ritengo che questo progetto sia un dono che facciamo a noi stessi – ha proseguito. Quando Fabio mi ha detto quello che sentiva, il mare è blu ed il ferro è infinito, per me è stato come avvertire tutta la poesia della sua Arte. Lui plasma il ferro, con il fuoco dando vita a ciò che è sotto le acque del mare.

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Fabio ci ricorda che il nostro corpo è una parte della natura e la natura ti salva, ti cura, come il mare, come è successo a Fabio in una notte di estremo dolore, quando, il mare gli diede sollievo e, di ritorno nacque l’opera numero uno, la prima in assoluto, gelosamente custodita che nel film sarà un oggetto magico. L’Arte di Fabio ci insegna che dobbiamo tornare all’autenticità dell’uomo, alla natura libera per poter costruire l’essenza di noi stessi ed essere così capaci di fare qualunque cosa, essere così una stella danzante.

Il film che si intitolerà IL SUTRA DEL FERRO – ha concluso- deve essere inteso come la storia di ciascuno di noi. Noi siamo ciò che vogliamo diventare senza limite alcuno, l’unico limite è quello che noi diamo a noi stessi. Ce lo insegna Fabio, ce lo sta raccontando Pasqualina che in riva al mare è quasi come il Toro di Wall Street, nato dal genio di Arturo Di Modica e posto nel cuore dell’economia negli anni ’80 e che è per antonomasia la raffigurazione delle discipline finanziarie. Così anche Pasqualina, nata in un periodo non florido, può essere la testimonianza che l’uomo ha voluto abbandonare la natura e distruggere se stesso, ma che vi è sempre un rimedio. Mi auguro che come il Toro di Wall Street anche Pasqualina resti perenne”.

Il sogno continua….

Non ci resta che attendere e, messinesi fieri nel sangue e nelle origini, non possiamo che credere in Fabio e attendere presto che il suo sogno, il sogno dei messinesi a questo punto, il Museo del Mare, la cui raccolta fondi è stata prorogata al 30 agosto sulla piattaforma www.eppela.com , divenga presto realtà.

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