LA MIA VITA TRA GIACCA, CRAVATTA E LA FATICA DI COLTIVARE I CAMPI

Ci sono passioni che nascono con noi, ce le portiamo dentro tutta la vita. A volte queste mal si conciliano col nostro modus vivendi o ci inducono a restare su un doppio filo tra ciò che siamo e ciò che realmente vorremmo essere.

Quando la grinta e la volontà superano gli anni all’anagrafe.

Questo ci ha trasmesso il dott. Enzo Ruggeri, un simpaticissimo coltivatore ex bancario che, a 80 anni suonati sembra ancora un ventenne pieno di grinta e volontà.

“Sono nato il 25/04/1939 a Tremestieri e sono cresciuto nella tenuta di Villa Lella con proprietaria la famiglia Pulejo. La mia passione per la campagna ha proprio origini antiche. Finite le scuole medie, che ho frequentato alla Mazzini – Gallo, avrei voluto interrompere gli studi per dedicarmi al lavoro in campagna. Ma mia madre, tenace sostenitrice del valore dell’istruzione, volle che continuassi gli studi e, principalmente per farla contenta, mi iscrissi allo Jaci. – Si illumina parlando della sua vita il dott. Ruggeri e, sotto il caldo sol leone, non sembra avvertire la benché minima stanchezza. – Avevamo circa 22 mila mq di ortaggi e io mi destreggiavo tra lo studio ed il lavoro in campagna. Non era semplice, infatti, agli esami di stato fui bocciato e dovetti ripresentarmi nell’anno scolastico successivo”.

Il campo da coltivare come un salotto, tra giacca e cravatta e sudore e fatica.

Il dott. Ruggeri è un uomo molto garbato e molto predisposto al dialogo. Ci mostra orgoglioso le sue creature. “Momentaneamente il campo è vuoto – ci dice – perché l’estate il terreno riposa. Fa troppo caldo, resistono le piantine di melanzane e il basilico odoroso – poi riprende a parlare del passato. Terminate le superiori con alcuni amici ci iscrivemmo alla facoltà di economia e commercio. Lo studio universitario era molto pesante da gestire considerando che il lavoro nei campi, data la cagionevole salute di mio padre, era aumentato a dismisura. Ed in più avevo iniziato a gestire anche il commercio dei vitelli per la macellazione importandoli dalla Francia, con notevole sacrificio, ma con grande risultato. – proseguendo poi – Dopo la laurea ho iniziato a lavorare in banca presso la Cassa di Risparmio. Era come vivere due vite contemporaneamente. In giacca e cravatta metà del giorno e con gli scarponi la restante parte”.

Melanzane, pomodori e basilico: i signori dell’estate.

Ci mostra orgoglioso il suo lavoro e prosegue “Da quando sono in pensione mi sono ovviamente dedicato maggiormente alla mia passione. Produco ortaggi per la mia famiglia e qualcosa anche per la vendita, ma ho smesso di occuparmi dell’allevamento, alla mia età non riesco a sostenere determinati ritmi”. Eppure a noi sembra di vederlo volare tra le varie coltivazioni “La melanzana è la pianta regina d’estate, assieme al pomodoro ed al basilico. Io ne produco tre varietà diverse, melanzane “seta” adatte ad ogni tipo di preparazione culinaria, “butiro” leggermente più spugnose e molto gradite nella preparazione delle melanzane ripiene, tipico piatto di molte domeniche messinesi e non solo e “ a palla” le più comuni, utilizzate principalmente per i sottoli”.

Appuntamento in autunno.

E sono un piccolo bosco incantato quelle che ci mostra, in fioritura talune, in piena produzione altre “Le coltivazioni a Tremestieri ci sono sempre state – conclude – ma posso fieramente affermare di essere stato uno dei precursori con attrezzature all’avanguardia e innovazioni nelle tecniche”.

Lo salutiamo nel suo fantastico orto, con il suo sguardo sicuro “Mi aspettano ancora altre avventure – ci dice – in autunno si ricomincia”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
SEGUICI SUI SOCIAL

IN EVIDENZA

PIÙ RECENTI

PIÙ LETTI