Un’artista tra le più importanti del panorama internazionale, una tra le più suggestive location del Sud Italia e un tema culturale, seppur poco conosciuto, ma di grande rilevanza: tutto questo è la mostra “Vanishing Languages” che sta affascinando il pubblico di Reggio Calabria.
La città, sta infatti ospitando la mostra fotografica di Lynn Johnson, fotografa del National Geographic, all’interno del Castello Aragonese di Reggio Calabria. Quale location infatti, poteva essere più adatta, se non un luogo ricco di cultura e di storia come questo.
LA FOTOGRAFIA DI LYNN JOHNSON PER CONSERVARE UN’IDENTITA’.
La mostra infatti, prodotta da Bluocean e curata dal suo amministratore Francesco Scarpino, tratta una tematica, abbastanza complessa e importante, documenta la prossima scomparsa di lingue parlate di popoli e culture sull’orlo dell’estinzione.
E la mission di Lynn, è stata proprio quella di documentare le lingue indigene che stanno scomparendo e per questo ha dovuto trovare il modo di “fotografare le parole“.
Le sue foto mostrano i Tuvani delle steppe della Russia centrale, i Seri che vivono sulle rive del Mar del Messico, gli Aka che vivono nella remota India nord-orientale e i solitari sopravvissuti delle tribù native americane che stanno lottando non solo per salvare la loro lingua, ma anche la loro identità.
Tra qualche anno, oltre 7000 lingue parlate scompariranno dal pianeta e con esse un bagaglio culturale di inestimabile valore. Come sottolinea Lynn Johnson: “Non sarà da considerare un grande traguardo per l’umanità parlare un giorno soltanto inglese, spagnolo e cinese. Questo coinciderà con una pesante perdita culturale che impoverirà le nostre civiltà”.
In un mondo infatti, proiettato verso la lingua inglese, si perderanno pagine e pagine di storia, basti pensare a quanto i nostri dialetti per esempio, siano fondamentali per mantenere salde le nostra radici, la nostra storia e quindi la nostra cultura.
MARIO SPADA ALL’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA: LA FOTOGRAFIA OGGI E’ INTRATTENIMENTO.
Come ha dichiarato Mario Spada, fotografo internazionale, presente all’inaugurazione della mostra, ormai la fotografia è fatta non per documentare, ma per intrattenere. E questo è quello che sta accadendo al Castello Aragonese di Reggio Calabria. Il pubblico è rapito dalla fotografia e da ciò che rappresenta e ogni singolo scatto suscita emozioni diverse in base all’individuo che lo osserva.
D’altronde il Castello ci ha abituato ad eventi internazionali di livello e questo è senza dubbio uno di quelli, con quel quid in più che rispecchia la fotografia di oggi, e il cambiamento che la fotografia ha subito nel corso dei decenni, come testimoniano i social, la fotografia intesa come intrattenimento!
Sonia Polimeni
Ph. Federica Romeo