Il 7 Settembre 1682 gli argentieri messinesi della Confraternita dei Santi Elena e Costantino tumulavano nella propria chiesa, posta nel quartiere del Paraporto, il corpo di un loro confrate famoso in tutta Europa e che ancora oggi viene apprezzato da collezionisti e musei. L’artista era Joseph Bruno e con la sua morte scomparve a Messina una particolare tecnica che permetteva la realizzazione di preziosi smalti che sono diventati la punta di diamante della grande oreficeria messinese di tutti i tempi. Per smalto si definisce quella tecnica artistica che abbina paste vitree a superfici metalliche attraverso un processo di fusione al forno.
Gli smalti prodotti a Messina dal Bruno erano molto simili a quelli francesi.
Gli smalti di Bruno sono conosciuti in tutto il mondo, simili ai coevi smalti francesi ma con la caratteristica delle tonalità più chiare.
Giuseppe o Joseph apparteneva all’importante famiglia dei Bruno, tra i maggiori argentieri messinesi di tutti i tempi. L’inizio della sua opera artistica è contraddistinto dalla pittura, tanto da essere annoverato tra gli allievi di Giovan Battista Quagliata.
Francesco Susino ricorda un suo dipinto presso la chiesa dei Crociferi di Messina, ma poi abbandonerà il pennello per ritornare all’arte avita del cesello e del bulino. Dopo breve tempo, riuscì a coniugare la sua esperienza di pittore con l’arte argentiera con il passaggio alla realizzazione di smalti la cui fama arriva fino ad oggi. Nella realizzazione di questi particolari manufatti divenne sempre più bravo riuscendo a riprodurre colori e sfumature delicate con grande perizia grazie all’abilità di saper ben dosare gli effetti del fuoco.
I suoi smalti ancora oggi mantengono colori vivaci e brillanti quasi fossero dipinti e con un gusto ed uno stile da far concorrenza ai simili manufatti francesi. Gli smalti di Joseph, montati su supporti in filigrana d’argento o attorniati da pietre preziose, servirono a decorare eleganti corone da Rosario ma anche preziosi medaglioni o spille. Dalla bottega del Bruno uscirono anche insegne di ordini cavallereschi ma anche lussuosi accessori personali come orologi da tasca.
“Vola la fama sua per ogni regno e mostra l’opra sua per ogni clima”. Le opere del Bruno furono richieste da tutta Europa.
Il grande artista messinese lavorò per le più importanti famiglie siciliane e da Messina le sue opere raggiunsero anche la Spagna ed altre nazioni europee.
Alla sua morte la sua arte cessò con lui non avendo tramandato i suoi segreti a nessuno dei suoi allievi o familiari. Gli smalti di Bruno si riconoscono per la raffinatezza insuperabile e per una caratteristica bordura floreale con tulipani, narcisi o garofani.
Già nel 1644 era ampiamente conosciuto tanto che Giorgio Fighera, in occasione dei festeggiamenti della Madonna della Lettera in merito a Joseph Bruno ebbe a dire: illustre di nome e pur d’ingegno…à i Cavalieri li forma il regno per l’habbiti che fa l’opra sublima, e come à tal si prezza il suo lavoro…vola la fama sua per ogni regno e mostra l’opra sua per ogni clima.
In Sicilia gran parte dei suoi manufatti li ritroviamo tra gli ex voto nei maggiori luoghi di culto e spesso raffigurano proprio la Madonna della Lettera, come l’inedita spilla collocata nel mezzobusto di Sant’Agata o il medaglione del tesoro di Santa Venera di Acireale o quelle presenti nel Santuario della Madonna a Trapani.
Tante altre opere sono custodite in collezioni private e musei di tutta Europa ed America. Tra i suoi capolavori va ricordata una medaglia con croce di Malta conservata al Victoria and Albert Museum di Londra che presenta sul recto una Sacra Famiglia con San Giovannino. Una medaglia molto simile a quella inglese si custodisce ad Acireale avente sul recto analoga cornice polilobata, ornata da fiori policromi diversi, che si alternano nel verso del pendente di Acireale a scene paesaggistiche.
Una sua medaglia è presente anche nelle collezioni della regina Elisabetta II.
Ulteriore analogo pendente è custodito addirittura nelle collezioni di Sua Maestà Elisabetta II del Regno Unito. Numerose le opere rintracciate in Spagna come un pendente esposto al Museo Lazaro Galdiano di Madrid, in cui compaiono da un lato la croce dei cavalieri di Malta e dall’altro le due figure del Salvator Mundi e di San Giovannino con l’usuale cornice floreale lobata. Altra medaglia si trova tra i gioielli del celebre Real Monastero di Nuestra Senora de Guadalupe. Anche la Francia non poteva non custodire opere del Bruno come una placchetta che reca addirittura la sua firma presso la Collezione Kugel di Parigi.
Messina con Joseph Bruno confermò a tutta Europa il suo ruolo di capitale d’arte e cultura, oggi in gran parte dimenticato.
Marco Grassi.