L’Italia sta affrontando la ripartenza e sembra iniziare a scorgere la luce in fondo al tunnel. Lo dice, dati alla mano, di un’indagine di Iri, che conferma il superamento dello scetticismo verso i vaccini, che gli italiani avevano all’inizio della campagna, e la voglia di tornare fuori e tornare a spendere, soprattutto per la cura di sé.
Il dato da cui parte l’analisi di Iri è quello contenuto nell’indagine Shopper Insights, secondo la quale ben tre italiani su quattro (76%) sono intenzionati a farsi vaccinare quando verrà il loro turno. Dall’inizio della campagna vaccinale ben un intervistato su tre ha cambiato idea, da una posizione scettica sul vaccino ad una favorevole.
L’immunizzazione di una importante parte di consumatori andrebbe a beneficio dei consumi fuori casa, soprattutto in alcuni “canali” che durante il 2020 hanno subito impatti particolarmente negativi dal Covid. Andiamo ad analizzarli.
VOGLIA DI CURARSI E DI VIVERE LA SOCIALITA’.
Uno dei dati più interessanti rappresenta la voglia di tornare a prendersi cura di sè e a vivere la socialità. Il rientro al lavoro in ufficio, a scuola e la ripresa della socialità avrà un effetto sul comparto cura della persona. I consumatori, a lungo rinchiusi in casa, torneranno infatti a prendersi cura del proprio aspetto. Iri indica in particolar modo ai prodotti per la cura del viso e alla cosmetica in generale.
“La diffusa voglia di normalità si riscontra in particolare proprio nella cura di sé – scrive Iri. Il 78% degli intervistati dichiara di voler riprendere questa abitudine come o più di prima (13%), con riflessi positivi sulle future vendite di prodotti per la cura della persona nei diversi canali di acquisto. La frequentazione di bar e ristoranti riprenderà come prima per il 66% degli shopper, quasi da subito”.
RITORNO NELLE STRADE…E NEI NEGOZI FISICI.
Il venir meno delle restrizioni alla mobilità potrebbe favorire la voglia di tornare fuori e soprattutto di tornare ad acquistare nei negozi fisici. Secondo gli esperti, infatti, diminuiranno gli acquisti online che avevano preso sempre più piede durante il periodo di chiusura, per la necessità di uscire meno possibile.
OCCHIO AL BUDGET FAMILIARE.
In un contesto dove prevale la voglia di ritorno alla normalità non mancano però i campanelli di allarme, i più preoccupanti dei quali riguardano la situazione economica della famiglie. Il 31% degli intervistati teme che l’impatto del Covid sulla capacità di spesa famigliare possa durare fino al 2023.
Uno spiraglio di ottimismo emerge infine dalle risposte degli intervistati più giovani. “Nel 2021 i consumatori più giovani si aspettano un miglioramento del proprio livello di reddito rispetto alle generazioni più adulte. In particolare pari al +27% per i 18-24 anni e +7% per i 25-34 anni”.