In questi giorni si fa sempre più acceso il dibattito in Governo sui prossimi step per le riaperture. Soprattutto, si discute sul coprifuoco e sulla modifica dell’indice Rt, che fa sperare nel ritorno della zona gialla in Sicilia.
Il dibattito sul coprifuoco, che nelle scorse settimane ha generato non pochi attriti, si è fermato alle 23. La partita decisiva per stabilirlo potrebbe giocarsi la prossima settimana, secondo le intensioni del premier Mario Draghi. Il motivo sarebbe quello di far slittare ogni allentamento di almeno 7 giorni, per avere una visione reale dell’impatto degli allentamenti adottati con il decreto riaperture del 26 aprile.
Intanto anche le Regioni hanno presentato al Governo una proposta in cui chiedono di accorciare di un’ora il divieto di circolazione, facendo slittare il ritorno a casa dalle dieci alle undici della sera. A favore dell’allentamento del coprifuoco anche i dati: in questi giorni i numeri di contagi e morti toccano la soglia più bassa dallo scorso ottobre.
Rispetto alle scorse settimane, inoltre, anche l’ala più prudente della maggioranza è ormai pronta a «riaprire in sicurezza». Anche il Ministro Speranza, che ha sempre tenuto la linea del rigore assoluto, è pronto ad allentare il coprifuoco perché vede nei 24 milioni di vaccini somministrati in Italia una garanzia sufficiente per restituire libertà ai cittadini. «Con prudenza, senza sbandamenti né colpi di testa, dobbiamo continuare il percorso delle riaperture», è il ragionamento che il ministro della Salute ha condiviso con gli esperti.
LA MODIFICA DELL’INDICE RT E LA SPERANZA DI UNA SICILIA GIALLA.
Si discute anche sulla modifica dei due indicatori principali con i quali sono stati assegnati fino a ora i colori alle regioni:
- l’Rt ospedaliero;
- l’incidenza dei casi di infezione da Covid.
Il portavoce del Comitato tecnico scientifico, Silvio Brusaferro, sta lavorando alla revisione dei parametri assieme ai tecnici delle Regioni, che temono nuove chiusure per colpa di un alto indice Rt. La soluzione che si sta delineando è dare un ruolo più importante all’incidenza e all’Rt ospedaliero che non farebbe scattare con facilità la fascia arancione per chi è in bilico.
Il passaggio in zona ad alto rischio avverrebbe se il livello di occupazione di area medica ospedaliera e area intensiva arrivasse rispettivamente al 30% e al 20% (ora al 40 e al 30). Tre le fasce di incidenza: quella a maggior rischio sarebbe fissata a partire da 150 casi su 100mila persone.
Alla luce di questo probabile cambiamento, la Sicilia spera nel ‘giallo’ a partire dal 16 maggio, o comunque dalla prossima settimana. Nell’isola, infatti, il bollettino quotidiano di ieri indica 894 nuovi positivi al Covid, su 27.362 tamponi processati, con una incidenza del 3,3%, in leggero aumento. Negli ospedali i ricoverati sono 1.092, ventisette in meno, quelli nelle terapie intensive sono 133, due in più in 24 ore.