“Non sono io Denise Pipitone”, mi dispiace, sono comunque disponibile a sottopormi all’esame del DNA ma penso che sia proprio inutile.”
E’ la stessa ventunenne rintracciata la notte scorsa a Scalea in provincia di Cosenza a smentire l’ipotesi di essere Denise Pipitone, la bambina scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo il cui caso si è clamorosamente riaperto da circa un mese.
La a ragazza segnalata ieri in Calabria ha detto di essere nata da genitori romeni il 4 maggio del 2002 e di essere in Italia dal 2009. Raggiunta da Pomeriggio Cinque il programma di Barbara D’Urso la Denise rintracciata a Scalea ha mostrato il suo certificato di nascita e di essere informata della ricerca di Denise perchè ormai non si parla d’altro.
LE INDAGINI
Ci sono due indagini parallele che si spera possano portare presto ad elementi nuovi. La prima è quella ufficiale condotta dalla Procura di Marsala che ha riaperto il caso per accertare presunti errori e depistaggi nell’inchiesta condotta nel 2004. E poi ce n’è un’altra quella della famiglia, informale ovviamente, condotta dal legale Giacomo Frazzitta.
Come è stato detto a “la Vita in Diretta” su Rai Uno, gli inquirenti avrebbero sentito due delle quattro persone che secondo la famiglia di Denise potrebbero aggiungere elementi utili per la ricerca della verità. Sembra si tratti di persone vicine alla famiglia di Anna Corona.
L’ALTRA CHIAVE
L’altra ipotesi al vaglio degli investigatori è la pista rom di Milano, quando ad ottobre del 2004 una guardia giurata filmò una bambina molto somigliante a Denise seduta accanto ad una donna. “Bisogna rintracciare quella donna” Insiste l’avvocato Frazzitta.