C’era una volta un cantante cameriere con il sogno di vivere della sua musica. Quella di Roccuzzo sembra una storia d’altri tempi. O una favola. Ma il lieto fine, quel vissero felici e contenti, deve ancora arrivare. Giuseppe Roccuzzo è un ragazzo di venticinque anni, nato e cresciuto a Giarratana, nel ragusano, dove risiede ancora la sua famiglia. Lui invece, dopo essersi diplomato all’Istituto Alberghiero Principi Grimaldi di Modica, assieme alle sorelle Claudia, Nadia e Noemi, si è trasferito a Luino, nel varesotto, al confine con la Svizzera dove fa il cameriere in un ristorante, si mantiene e manda pure i soldi a casa.
La famiglia e la Sicilia
Si è ambientato bene, anche perché “se hai la famiglia puoi andare in qualsiasi posto, la mia forza sta nelle mie sorelle che sono con me – racconta – e poi io che vengo da una città con il mare, adesso sto apprezzando anche la bellezza del lago e della montagna”. Della Sicilia però conserva molte cose, una tra tutte una frase che gli ripeteva sempre sua madre e della quale ha fatto tesoro: “l’umiltà precede la gloria”. E di umiltà Roccuzzo ne ha davvero tanta. L’ho incontrato via Zoom in occasione della pubblicazione di un suo nuovo singolo scritto da lui e ispirato dalla pandemia: Aspetterò domani (Bit Records), una canzone delicata che racconta di quella distanza che ormai da tempo siamo obbligati a mantenere tra noi e gli altri: “la pandemia ci ha tolto tanto – spiega Roccuzzo – per molte persone la casa è diventata una gabbia, e anch’io a volte ho avuto quella sensazione, così dedico questo brano a chi ha sofferto del distacco, aspettando con fiducia domani”.
L’esperienza di X Factor
Nonostante la sua vita ormai ben organizzata nel paese degli orologi e della cioccolata, Roccuzzo non distoglie né lo sguardo né il cuore da quella che è la sua vera passione da sempre: la musica. E dal sogno di poter vivere delle sue canzoni. Così inizia a cantare e a pubblicare le sue esibizioni su YouTube e Instagram. I followers presto aumentano e a notare la sua vocalità unica è anche BIT Records, una casa discografica che gli fa interpretare dei brani dance che passano per radio importanti. Poi, grazie al produttore Danilo Amerio, Roccuzzo imbocca finalmente la sua strada musicale, quella del cantautorato pop e, armato di fiducia e coraggio, l’anno scorso tenta il salto con XFactor. Purtroppo però, dopo aver commosso il pubblico e anche il giudice Emma Marrone con la sua versione di Promettimi di Elisa, viene sbattuto fuori abbastanza incomprensibilmente proprio da lei. “Sono durato tre puntate per un quarto d’ora in tutto” dice con ironia Giuseppe. Il video però di quella esibizione è ancora oggi il più visto di XFactor 2020 su Facebook. “Mi sono tanto scoraggiato allora – ricorda Giuseppe – però vedendo quanta gente mi supportava, ho capito di avere davvero qualcosa da dire e ho continuato a lavorare su di me e sul mondo che ho dentro”. Certo, non è facile tornare a servire ai tavoli dopo un’esperienza così forte che avrebbe potuto cambiargli davvero la vita, all’inizio è anche un po’ umiliante.
La ripresa e il nuovo singolo
Ma poi Roccuzzo si riprende e, oltre alla stessa Promettimi, pubblica l’inedito Ricominciamo da qui e poi la sua personale versione de La Cura del suo conterraneo Franco Battiato. “Ricominciamo da qui parla d’amore, ma l’ho voluto pubblicare in quel periodo proprio perché è stato quello in cui ho visto tante porte chiudersi, da XFactor alle occasioni perse di live e concerti per colpa della pandemia e ero davvero sconfortato; ma poi mi sono detto che dovevo ripartire, ricominciare, anche se so che ora devo aspettare anch’io come gli altri. Il mio legame con La Cura invece è familiare, mamma e papà me la facevano ascoltare spesso…” I social continuano a dargli una mano: con i tre brani Roccuzzo entra nelle Top 50 di iTunes, Spotify e Tik Tok. Grande merito anche della sua voce che è a dir poco unica, altissima, a tratti femminile, e con un graffio assolutamente riconoscibile. E pensare che tutto dipende da due solchi sulla corda vocale destra, un difetto congenito per il quale, alle prime visite mediche, gli fu anche consigliato di smettere di cantare, per poi scoprire che non c’era nulla di pericoloso nel farlo e che, anzi, quella sua malformazione gli avrebbe regalato una marcia in più. Così eccolo Roccuzzo a provarci ancora con la sua Aspetterò domani.
Prendersi il bello che c’è…
La storia di Giuseppe Roccuzzo, il cantante cameriere, al momento si ferma qui. Ma è un buon punto. L’importante è credere in sé stessi perché “se non ci credi tu, non ci credono neanche gli altri” dice il ragazzo siciliano che vuole vivere di musica, e lo ha imparato bene. E quando a proposito del suo nuovo inedito gli chiedo quando immagina che arriverà il suo domani, risponde: “io non so quando sarà il mio domani, ma se in passato non ho creduto di poter vivere totalmente di musica, adesso invece ho proprio questo obiettivo. So bene che la musica che propongo io ha bisogno di tempo e che oggi il tempo è molto veloce, ma sapere che c’è gente che un po’ del suo tempo lo usa per ascoltarmi, mi dà davvero tanto forza. In realtà nella mia testa cerco di vivere ogni giorno come in un film e prendere sempre il bello che c’è…”
Patrizia Simonetti
Ed ecco uno stralcio del video incontro con Roccuzzo: