Come tutte le isole Eolie, anche Stromboli è una meta gettonatissima dei turisti nel periodo estivo, italiani e soprattutto stranieri che la scelgono per le loro vacanze. Trekking sul vulcano al tramonto, giri in barca, vedere la sciara e lo scoglio di Strombolicchio, rilassarsi sulle famose spiagge nere, sono le maggiori attrazioni che rendono unica Stromboli. In estate c’è un gran via vai e questo aiuta chiaramente l’economia dell’isola e di chi ci vive tutto l’anno. Ma finite le vacanze la situazione cambia, e sul territorio i pochi abitanti tornano alle proprie abitudini, fatte di lavoro e famiglia con non poche difficoltà. Quindi come si svolge la vita nei mesi invernali? I ragazzi cosa fanno? Per rispondere a queste ed altre domande abbiamo contattato Carolina Barnao, palermitana trasferitasi da 15 anni a Stromboli per amore. È una delle fondatrici dell’Associazione no profit la Scuola in Mezzo al mare, con la quale da un‘importante contributo organizzando momenti d’incontro per i giovani sull’isola.
La vita sull’isola
Come si sta a Stromboli quando non è estate?
“In generale in base ai propri impegni lavorativi, si fa quello che si fa in città. La differenza è che non ci sono cinema, ristoranti, c’è un solo bar aperto d’inverno. La vita è sicuramente più essenziale, ma ugualmente impegnata. Per quanto riguarda la famiglia c’è una maggiore cura della crescita dei figli, il tema della formazione dei ragazzi è particolarmente caricato sulle famiglie in quanto oltre la scuola non ci sono altre possibilità attività di intrattenimento extra-scolastico.”
Quali sono le attività economiche presenti sull’isola?
“Da aprile ad ottobre siamo tutti impegnati nelle varie attività dedicate al turismo. Dopodiché nei mesi strettamente invernali da novembre a marzo, gli uomini di si dedicano alla muratura per la manutenzione o ristrutturazione di case dei turisti o di alberghi e ristoranti. Per quanto riguarda le donne, ci sono quelle impiegate tutto l’anno in esercizi commerciali come la farmacia, il supermercato, la biglietteria e coloro invece che passano la maggior parte del loro tempo con la famiglia cercando di inventarsi qualcosa per stimolare i ragazzi”
A proposito dei più piccoli, come si svolge la loro vita oltre la scuola?
“I ragazzi hanno uno stile di vita molto più autonomo, non è necessario accompagnarli a scuola come tutti i piccoli centri in quanto non ci sono i pericoli della città. Per cui sviluppano un’autonomia maggiore e hanno la possibilità di assecondare la loro predisposizione legate alla natura. C’è un rapporto molto stretto con l’ambiente, si arrampicano, giocano nella terra, tutto questo è positivo e fino ad una certa età è naturale”.
L’istruzione
Le elementari e le medie sono le uniche scuole presenti a Stromboli, quanti bambini ci sono?
“Scuole dell’infanzia una ventina, dalla prima alla quinta elementare sui 17 e poi 15 dalla prima alla terza media e poi ci sono quelli che devono andare via per proseguire gli studi”.
Dopo la terza media, appunto per continuare il percorso scolastico, è necessario trasferirsi. Quali sacrifici fanno gli studenti che frequentano le superiori?
“Le famiglie si dividono, la madre parte con il figlio più grande e si trasferisce nella città più vicina o dove hanno un appoggio, come Milazzo o Lipari. L’intenzione è comunque di scegliere un posto non molto lontano in modo che la famiglia si possa ricongiungere nel fine settimana. Sacrifici a cui siamo abituati, però quando vivi la situazione personalmente capisci che non c’è nulla di normale perché per fare andare a scuola un figlio, si affrontano non solo delle spese ma uno sconvolgimento familiare”.
Scuola in mezzo al mare
Il 2011 segna l’anno di avvio dell’associazione Scuola in mezzo al Mare. Si tratta di un gruppo di volontari non professionisti che investono il loro tempo per studiare nuovi metodi ed acquisire le competenze necessarie per lavorare con i bambini. Cercano di creare nuovi progetti didattici e formativi, consapevoli della mancanza sull’isola di alcuni stimoli che normalmente in città i ragazzi ricevono, dalle attività extra-scolastiche alle passioni che possono coltivare nel tempo libero.
Qual è stato l’obiettivo che vi siete prefissati?
“Mettere al centro della comunità la crescita e formazione dei piccoli. Cerchiamo di dare delle pari opportunità ai nostri ragazzi rispetto a chi vive in città”
Quali sono le attività che avete organizzato per i bambini?
“L’idea di fondo è coinvolgere tutta la comunità di adulti, dai genitori a chiunque vive sull’isola purché abbia una sua competenza, da mettere a disposizione dei ragazzi organizzando dei laboratori su quelle attività, come la pesca, il giornalismo, la ceramica, informatica, teatro, astronomia. A seconda del tempo che ciascuno può dedicare, proponiamo per fasce d’età degli incontri, basati sul volontariato.”
“Biblioteca In Mezzo Al Mare” è la prima biblioteca pubblica di Stromboli (per adulti e bambini). Parlaci di questo progetto.
“E’ la sede delle nostre attività. Ormai da undici anni l’abbiamo allestita grazie alle donazioni non solo di privati ma anche di case editrici come Erickson. Abbiamo raccolto e catalogato una biblioteca di oltre 3.000 libri di cui 1000 per bambini e ragazzi, con conseguenti laboratori di lettura, scrittura”.
Vantaggi e Svantaggi di Stromboli
“Gli svantaggi sono molto chiari, la difficoltà di completare un percorso di studi. Quindi la problematicità delle famiglie e la motivazione dei ragazzi per far questo proprio perché è un sacrificio a livello di spostamenti. I vantaggi sicuramente la padronanza assoluta del loro contatto con l’ambiente e la natura, muoversi con grande sicurezza, il rapporto con la terra qui è una cosa assolutamente scontata. Questo va bene fino ad una certa età però, poi si ha bisogno di altri stimoli che cerchiamo di dare attraverso le attività in biblioteca. Tra le cose positive voglio aggiungere l’insegnamento ai ragazzi del valore di una comunità, tutti lavoriamo per un obiettivo comune senza scopo”.
Nonostante le difficoltà consiglierebbe di vivere a Stromboli?
“Secondo me il futuro dovrebbe essere questo. Io ho scelto di vivere e di far crescere i miei figli qui e il tentativo che sto facendo è di offrirgli tutte le possibilità che hanno gli altri per la crescita intellettuale ma in modo che possano essere liberi di scegliere. Restare o andare altrove”.
Mariacristina La Rosa