Troppo brava per essere anche simpatica, anche se chi l’ha conosciuta la descrive come una donna molto aperta, gioviale, innamorata del suo lavoro: la musica, la grande musica quella che lei ha sempre cantato, senza mai cedere a logiche commerciali.
Milva (Ilva Maria Biolcati) è morta oggi all’età di 81 anni. Si è spenta nella sua casa di Milano dove viveva con la figlia Martina, critico d’arte.
Negli anni in cui ogni cantante italiana aveva un soprannome lei era la “Pantera di Goro”, in omaggio alla cittadina natia. Erano anni in cui le cantanti italiane guerreggiavano fra loro, spinte anche da certa stampa che le metteva un po’ per gioco una contro l’altra. C’erano dunque l’aquila di Ligonchio (Iva Zanicchi) Nada il pulcino di Gabro e la Tigre di Cremona Mina, la cantante della mala Ornella Vanoni.
ALTRI TEMPI, ALTRA MUSICA, MILVA HA SEMPRE FATTO STORIA A SE’.
Amante della grande musica tedesca ed amica di Franco Battiato, Milva ha sempre preferito la musica impegnata. Certo gli inizi della sua prima popolarità erano quelli della filastrocca “la filanda”, ma erano anni in cui a Sanremo si doveva cantare anche così. La svolta arriva nel 1980 prima con l’album “La Rossa” che contiene il brano omonimo autobiografico a lei dedicato e poi “Milva e dintorni” con l’indimenticabile Alexander Platz. Le atmosfere della Germania ed europee in particolare avevano esercitato in lei sempre un grande fascino. Negli anni 70 aveva cantato Bertold Brecht, alle classifiche italiane preferiva i concerti all’Olympia di Parigi, il teatro con Giorgio Strehler.
MILVA ED IL FESTIVAL DI SANREMO.
Al Festival partecipò più volte, ma non sempre centrò la finale, nel 1993 venne clamorosamente eliminata nonostante la sua “uomini addosso” fu uno dei pezzi più interessanti di quella edizione.
Milva ha lasciato i palcoscenici nel 2010, ma non la musica.
In quell’anno il suo album “Non conosco nessun Patrizio” il terzo prodotto da Franco Battiato arriva fra i primi 20 in Italia.
“Torno a vivere dopo mezzo secolo di palcoscenico in tutto il mondo.” Disse allora per motivare la sua scelta. “ Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia, qualche affanno metabolico; e gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali, la fatica, ho deciso di fare un passo indietro in direzione della sala d’incisione dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole.”
In realtà però Milva tornò in teatro nel 2011 con La variante di Lüneburg. Nel 2018, su proposta di Cristiano Malgioglio a Milva venne consegnato un premio alla carriera. Lo scorso anno fa la sua ultima apparizione sulle scene musicali, con un cameo nella chiusura del videoclip della canzone Domani è Primavera di Dario Gay, incisione fatta dallo stesso in collaborazione con altri artisti per l’emergenza da COVID-19.
Ci restano le sue canzoni, la sua personalità, il suo carattere. Ci piace pensare che “la rossa” venisse chiamata così soprattutto per questo.
Patrizia Casale.