Il 26 aprile ricomincia un po’ di vita, con moderazione ma non per tutti. Dopo una colorata riunione pre-Consiglio dei Ministri, il Governo è arrivato alle conclusioni per fissare il calendario delle riaperture a partire da lunedì prossimo. Resta però il nodo sempre difficile da sciogliere del “coprifuoco” che continua a dividere le parti politiche.
Lo Lega punta a prolungare l’orario del coprifuoco dalle 22 alle 23 e chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole”.
Il premier Mario Draghi propende per la prudenza. Risultato? Nel nuovo decreto riaperture sarà mantenuto almeno fino al primo giugno il coprifuoco alle 22, anche se non si esclude a maggio una rivalutazione della situazione, e dunque un prolungamento alle 23, alla luce di quelli che saranno i dati epidemiologici.
MA COSA SIGNIFICA TUTTO QUESTO PER GLI OPERATORI DEL TURISMO?
Il dibattito è seguito con molta attenzione dai tanti addetti ai lavori dell’industria delle vacanze, falcidiata come non mai dalla pandemia. Come potranno organizzarsi albergatori, ristoratori, bar, locali ritrovi se mancherà, almeno nelle prime settimane, una fetta di orario di lavoro consistente che è dato dagli orari serali?
Il problema che interessa soprattutto le regioni dove si concentra maggiormente il turismo estivo e balneare e che vivono principalmente di questo. Come la Sicilia, che si trova ancora in una situazione epidemiologica preoccupante, con numeri che soprattutto a Palermo e Catania non accennano ad abbassarsi.
IL RISCHIO E’ DI PERDERE QUOTE DI TURISMO
E’ questa la preoccupazione dei titolari di hotel, ristoranti, locali notturni. Basterà “organizzarsi”, trovare alternative alla formula classica? Se la situazione perdurerà il rischio concreto è che chi vuole fare vacanze a 360° andrà altrove ? Ne abbiamo parlato con il Presidente di Federalberghi Isole Eolie, Christian Del Bono.
“Diciamo che dal punto di vista alberghiero cambia poco – ha affermato Del Bono – però chiaramente gli ospiti che vengono nelle nostre strutture vengono anche per godere dell’intrattenimento all’esterno. Un coprifuoco è una barriera all’intrattenimento e alle vacanze. Ci sono delle destinazioni estere dove il coprifuoco non c’è e questo ci penalizza ovviamente.
Con Federalberghi chiediamo di estendere il coprifuoco alle 23 o di eliminarlo – ha continuato. Siamo dell’idea che se si rispettano le regole il problema non si ponga, il virus non segue orari. Siamo dell’idea che le regole vengano rispettate sempre e comunque e seguendole alla lettera come abbiamo fatto l’anno scorso, la situazione si può contenere senza problemi. Devo dire che la scorsa stagione abbiamo divulgato una campagna tra gli associati e non, con delle linee guida che sono state rispettate da tutte le strutture ricettive.
Certamente siamo consapevoli che nella movida si siano verificate situazioni di rischio lo scorso anno. Aiutati, però, dall’allentamento del contagio, piano piano si spera di poter tornare alla normalità. Io capisco che in questo momento il Governo sia in una situazione spinosa: da un lato una ripresa che è necessaria a livello economico, dall’altro c’è una situazione epidemiologica ancora importante. Confidiamo che, come successo in altri paesi, con le vaccinazioni la curva epidemiologica scenda”.