IL BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA, L’AGRUME DAL PROFUMO UNICO E DALLE TANTE PROPRIETA’ BENEFICHE

Un frutto tipico della Calabria, altamente ricercato, dal profumo e dall’essenza straordinari e dalle innumerevoli proprietà benefiche per l’organismo umano: tutto questo è il bergamotto.  Un agrume dal colore giallo intenso, e dai fiori bianchi e profumati, dalle fogli simili a quelle dell’arancio, lucide e coriacee e che non cadono mai, nemmeno di inverno. L’albero di bergamotto è alto circa tre o quattro metri.

 

 

 

IL BERGAMOTTO, FIORE ALL’OCCHIELLO DI REGGIO CALABRIA

La sua zona di produzione è prevalentemente limitata alla zona ionica costiera nella provincia di Reggio Calabria. Questo fa del bergamotto il simbolo dell’intera zona e della città. L’area costiera coltivata è molto pianeggiante e riparata dal forte vento dello stretto di Messina, grazie alle colline circostanti. Si estende per circa 150 chilometri.

La coltivazione di questo straordinario agrume avviene a circa due chilometri di distanza dal mare. Dal punto di vista climatico infatti, l’area è caratterizzata da un microclima, classificato come area “tropicale temperata umida”

 

 

 

LA STORIA DEL BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA

Il primo bergamotteto in assoluto risale al 1750. Di proprietà del reggino Nicola Barillà, creato lungo la costa reggina, nel fondo di Rada dei Giunchi, situato di fronte l’area dove oggi si trova, nel cuore della città, il Lido comunale Zerbi. Originariamente l’essenza veniva estratta dalla scorza per pressione manuale e fatta assorbire da spugne naturali e collocata nelle concoline, recipienti adatti a questa pratica.

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Nel 1844, si documenta la prima vera industrializzazione del processo di estrazione dell’olio essenziale dalla buccia grazie a una macchina inventata proprio da Nicola Barillà, denominata macchina calabrese, che garantiva una resa elevata in tempi brevi con una qualità superiore rispetto alla tecnica dell’estrazione manuale.

LA PRODUZIONE

La produzione locale di Bergamotto ammonta a circa 150.000 kg di essenza, tuttavia nel mondo ne vengono venduti circa 3 milioni di kg.

A tal proposito un produttore di bergamotto il signor Ezio Pizzi, proprietario dell’Azienda agricola Pizzi di Reggio Calabria, nelle quale venne lanciato il profumo “Sauvage” della Dior, a base di essenza di Bergamotto appunto, ha affermato: “Il profumo e l’essenza di Bergamotto sono dei beni di lusso voluttuari, per tanto resistono di più alle crisi rispetto al prodotto ordinario. I beni di lusso, essendo elitari, nonostante l’aumento dei prezzi, potrebbero non subire grossi danni dovuti alla crisi, addirittura potrebbero essere valorizzati maggiormente dal cliente finale, il quale è disposto a pagare un po’ di più pur di avere un prodotto pregiato.”

LE PROPRIETA’ BENEFICHE DEL BERGAMOTTO

Il bergamotto è molto apprezzato anche in campi differenti da quello dei profumi. Infatti vari studi hanno dimostrato che il frutto possiede ben 258 componenti chimiche benefiche per l’organismo.

Le proprietà del Bergamotto, che portano benefici all’uomo. sono state studiate fin dal ‘700. Secondo gli studi prodotti da molte Università Italiane, il succo di Bergamotto inibisce la produzione di colesterolo nel sangue e si pone a difesa quindi delle patologie provocate da questo, quali infarti, trombosi e diabete.

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I danni prodotti dalla terapia antitumorale, cioè la chemioterapia, secondo uno studio condotto dal prof. Maurea dell’Università di Napoli, potrebbero essere ridotti, dall’assunzione quotidiana di succo di Bergamotto. Tale ricerca, partì dalle scoperte precedenti fatte da un medico reggino sulla Spagnola che si diffuse tra il 1917 e il 1920. Questa, nella zona Reggina del Parco Caserta, non registrò alcun caso. Il medico dunque suppose che i fumi e i vapori dell’essenza di bergamotto prodotti dai 7 impianti di estrazione ivi presenti, abbiano protetto la zona, in quanto il bergamotto, secondo le sue ricerche, pare essere un antivirale.

All’inizio del 2000 anche i professori Furlot e Misticó dell’Istituto Pasteur di Parigi, studiarono gli effetti del bergamotto a difesa dell’Aids, con ottimi risultati.

Potrebbe, a questo punto, il bergamotto essere anche un anti-covid? Dagli studi condotti dall’Università La Sapienza di Roma, insieme agli atenei “Vita-Salute” di Genova e “San Raffaele” di Milano, si è fatta luce sulle potenzialità della naringenina, sostanza contenuta nel bergamotto  che sarebbe in grado di inibire i processi infettivi del Covid-19.

Sonia Polimeni

Ph. Silvana Marrapodi

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