Oggi si riunisce il Comitato Tecnico Scientifico, poi toccherà alle regioni e tra domani e giovedì il Consiglio dei Ministri, per definire il testo definitivo del decreto riaperture. Intanto dalla Lega arriva una nuova proposta: “Spostiamo il coprifuoco alle 23 a partire già dal 26 aprile. Sicuramente, lo chiedono gran parte delle Regioni e dei Sindaci a prescindere dai colori politici“.
Il Cts, oggi, dovrà esprimere un parere sull’ipotesi “pass” per lo spostamento tra regioni di colore diverso o per accedere ad eventi pubblici. Sul tavolo degli esperti ci saranno poi le linee guida delle Regioni per le riaperture. Sono ben 11 le regioni, più le provincie di Trento e Bolzano che, alla luce dei dati confortanti, puntano alla zona gialla.
Il Governo conferma la road map annunciata dal premier Mario Draghi, mentre riflette ancora sulla proposta della Lega e di Matteo Salvini.
IL CASO SICILIA.
Mentre in molte regioni d’Italia si attende con ansia il 26 aprile per poter tornare a godere di maggiore libertà, in Sicilia questo scenario è decisamente lontano. Ieri sono 1.123 i nuovi positivi nell’isola su 14.416 tamponi processati, con una incidenza al 7,8%, quasi due punti in più della media nazionale. Balza subito agli occhi che l’Isola è al secondo posto per contagi giornalieri, subito dopo la Campania.
Abbiamo da un lato Palermo, che in due settimane di zona rossa non è riuscita ad arginare l’emergenza sanitaria: ieri contava ancora 508 nuovi positivi. Poi c’è Catania, che registra i contagi in crescita (+221 ieri). Preoccupano anche Messina (+87) Caltanissetta (+96), ma in queste ultime la situazione sembra essere sotto controllo. Dall’altro lato ci sono le altre province, quelle che reggono da sole la Sicilia in zona arancione.
“È difficile poter pensare a uno scenario da zona gialla a distanza di una settimana – ha dichiarato il presidente della Regione, Nello Musumeci. Diciamo che operiamo guardando i dati alla giornata. Con il cuore vorremmo essere zona gialla, con la ragione vogliamo aspettare il dato numerico”.
“Certamente, guardiamo tutti alla speranza di poter presto riaprire e al tempo stesso di poter ricevere gli operatori economici i famosi sostegni ristori di cui in Sicilia più che altrove c’è bisogno per la fragilità del tessuto imprenditoriale e per i pericoli che corrono gli imprenditori, con il risveglio dell’usura. Tutto questo – sottolinea il Governatore – può essere neutralizzato solo con un arrivo tempestivo dei ristori”.