La Conferenza delle Regioni ha approvato le linee guida per la riapertura di alcune attività in sicurezza nel rispetto dei protocolli di prevenzione”. Lo ha dettoe il presidente Massimiliano Fedriga. Assicurata massima collaborazione da parte delle Regioni.
Il provvedimento interessa: ristoranti, palestre, piscine, strutture termali, cinema e spettacoli dal vivo.
Le Regioni stanno inoltre valutando altre linee guida per le ulteriori attività produttive. Ecco cosa prevedono in dettaglio le nuove disposizioni:
CINEMA E TEATRI
Almeno un metro di distanza – frontale o laterale – tra spettatori al cinema o al teatro se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla. Dal distanziamento sarebbero esclusi familiari e conviventi.
RISTORANTI
Nessuna consumazione al banco dopo le 14 negli esercizi di ristorazione con posti a sedere per evitare assembramenti. Nei locali al chiuso bisogna rispettare la distanza di 2 metri fra i tavoli, all’aperto la distanza può essere anche di 1 metro.
Tra le altre misure previste la consultazione online del menu, il contingentamento degli ingressi in modo che la capienza del locale assicuri il mantenimento di almeno 2 metri di distanza. La distanza di almeno due metri tra i clienti è prevista anche al banco.
PALESTRE
No per il momento agli sport che prevedono contatto fisico, l’accesso agli attrezzi va regolamentato prevedendo almeno un metro di distanza tra le persone che in quel momento non svolgono attività fisica e almeno due metri durante l’attività fisica. Bisognerà inoltre assicurare almeno due metri di distanza tra le persone negli spogliatoi e nelle docce.
LA NOVITA’
La confederazione delle regioni sostiene che le misure presentate al governo per le attività di ristorazione, palestre e piscine e cinema e spettacoli dal vivo, possono essere applicate anche nelle zone rosse purchè si preveda a periodici “screening del personale non vaccinato”.
Per cinema ed eventi le misure possono essere previste in scenari a “basso medio e alto rischio” ma vanno integrate con tamponi all’ingresso, test negativi effettuati nelle ultime 48 ore, completamento della vaccinazione.
Neanche il tempo però di far giungere le proposte sul tavolo del governo e subito sono arrivate le prime critiche. Secondo le associazioni di categoria la distanza dei due metri è troppo penalizzante nei ristoranti al chiuso.