MESSINA. È MORTO MARIO TURRISI, LA FAMIGLIA DA L’OK PER LA DONAZIONE DEGLI ORGANI

È ufficiale, è stata accertata la scorsa notte la morte cerebrale di Mario Turrisi, l’avvocato di 45 anni che da giorni si trovava tra la vita e la morte, ricoverato al Policlinico di Messina a causa di una trombosi.

L’avvocato, originario di Tusa, era arrivato al pronto soccorso dell’ospedale dopo essersi sentito male. Il 12 marzo era stato vaccinato con AstraZeneca. A distanza di qualche giorno ha cominciato ad accusare i primi malori. La situazione è poi peggiorata a Pasqua, quando è sopraggiunta un’emorragia cerebrale e quindi il ricovero al Policlinico di Messina. Le sue condizioni di salute si sono aggravate ulteriormente ed è rimasto intubato due giorni nel reparto terapia intensiva.

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Immediata la segnalazione del caso all’Aifa. Mentre la Procura della Repubblica di Messina ha avviato un’inchiesta.

Anche Mario Turrisi era un uomo che credeva nei vaccini come unica via per sconfiggere, finalmente, la pandemia e per questo appena fatta la vaccinazione aveva postato una foto su Facebook con la scritta “Io mi vaccino”.

L’OK DELLA FAMIGLIA ALLA DONAZIONE DEGLI ORGANI.

I familiari hanno dato il consenso per l’espianto degli organi, rispettando anche la volontà di donazione manifestata in occasione del rinnovo del documento d’identità, da parte dello stesso Mario Turrisi. Grande sconforto in tutta la comunità di Tusa e dell’hinterland che, pur nella consapevolezza della gravità della situazione, non aveva mai perso la speranza.

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