“Noi imprese siamo il motore dell’economia e del lavoro. Solo se ripartiamo, riparte l’Italia“. E’ questo lo slogan della mobilitazione nazionale di Confesercenti, “Portiamo le imprese fuori dalla pandemia”. La mobilitazione inizia oggi e non sarà fatta di manifestazioni per le strade, ma di richieste di incontro e lettere alle istituzioni nazionali e regionali, per lanciare proposte precise e dettagliate per la ripartenza.
“Portiamo le imprese fuori dalla pandemia” è la giornata di mobilitazione indetta in tutta Italia per dare voce, attraverso iniziative in tutte le regioni, alle necessità e alle richieste delle attività economiche. Queste sono: sostegni adeguati alle perdite realmente subite e ai costi fissi sostenuti, credito immediato e un piano per permettere alle imprese di riaprire in sicurezza.
In Sicilia, le richieste saranno rivolte ai presidenti di Regione, Ars e Anci Sicilia e ai singoli deputati regionali e nazionali eletti sull’Isola. La mobilitazione partirà da Confesercenti Nazionale e contemporaneamente da tutte le sedi provinciali.
Si tratta di una protesta “a distanza”. Nessuno scenderà in piazza, ma in modo capillare saranno coinvolti tutti, non solo gli imprenditori, ma anche i politici, attraverso le mail che saranno loro inviate.
LA PETIZIONE DI CONFESERCENTI.
Da oggi 7 aprile, inoltre, su www.confesercenti.it sarà possibile aderire alla petizione popolare lanciata da Confesercenti attraverso change.org, che contiene una serie di proposte su sostegni, fiscalità, credito alle imprese, riaperture. Sempre oggi, le aziende aderenti esporranno in vetrina un manifesto contenente le ragioni della protesta.
“La crisi nazionale generata dal COVID nei confronti di una gran numero di comparti economici- commenta il presidente di Confesercenti Messina Alberto Palella- ha trovato nel già debole tessuto economico delle imprese del nostro territorio un amplificatore delle conseguenze che oggi appaiono devastanti. Le zone ultra rosse causate anche dalle incertezze registrate in materia di contact tracing tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, hanno poi generato quello che potremmo definire la ‘tempesta perfetta’, che ha letteralmente travolto e portato sull’orlo del naufragio le imprese messinesi. Già nei giorni scorsi in un incontro con il prefetto Di Stani abbiamo anticipato i contenuti della petizione.
Adesso è arrivato il momento per coloro che ci governano di assumersi le responsabilità di quanto sta accadendo. Occorre creare le condizioni per le riaperture rispettando i protocolli di sicurezza, ma bisogna fare in fretta, o il sistema economico messinese, in cui le piccole e medie imprese giocano un ruolo determinante, crollerà miseramente”.