LA PASQUA ROMANA ANCORA IN PANDEMIA: LE TRADIZIONI RELIGIOSE E GASTRONOMICHE

Almeno il tempo dovrebbe essere bello per questa Pasqua romana, la seconda in tempo di pandemia. E se quella dell’anno scorso era in pieno lockdown, anche stavolta non si scherza: come del resto tutta Italia, pure la Capitale, dopo quattro giorni in arancione, sarà zona rossa sabato, domenica e Lunedì di Pasquetta, sperando che almeno il sole ci farà compagnia. Perché noi romani ci rallegriamo con poco, ma anche con poco ci abbattiamo, soprattutto nei giorni di festa dove festa non si può fare. Niente gite fuori porta, i negozi riabbasseranno nuovamente le saracinesche così come bar e ristoranti che di solito a Pasqua, nella piena e meravigliosa primavera romana, pullulano di clienti, italiani ma soprattutto stranieri. Tipo i turisti. Ma chi se li ricorda più i turisti a Roma? Che magari, se proprio vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, l’unica considerazione positiva, anche se questo termine sembra ormai essersi guadagnato il significato opposto, è quella di poterci godere una città senza caos, tra piazze deserte e strade che sembrano di un paese fantasma. Come quando diciamo “ma quant’è bella Roma ad agosto che non c’è nessuno” ma in realtà non vediamo l’ora di scappare pure noi al mare. Niente grandi feste, quindi, o lunghe tavolate per questa Pasqua romana 2021: anche noi da sabato a lunedì potremo anche andare a trovare qualche parente o degli amici, ma solo una volta al giorno e al massimo in due adulti e ragazzi con meno di quattordici anni. Che è l’unica motivazione ritenuta valida se vogliamo uscire di casa, oltre a “motivi di lavoro, salute, urgenza”. Qualche romano riuscirà comunque ad “evadere” se ha una seconda casa magari sul litorale capitolino o in campagna, purché acquistata prima del 14 gennaio 2021, cioè se non se l’è comprata apposta per andarci ad aprire l’Uovo di Pasqua.

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La Pasqua romana a tavola

Lungi tuttavia dal non imbandire la tavola, anche se per poche persone. La colazione di Pasqua è quella più o meno uguale in tutta Italia e a Roma non ne facciamo di certo a meno per colpa del Covid: uova sode – se ci sono bimbi in casa dipinte e colorate la sera prima – accompagnate dalla corallina, che è un tipo di salame norcino aromatizzato con aglio e vino, e poi caffè e cioccolato. Anche per il pranzo ci regoliamo un po’ come tutti, anzi: ci terrei a sfatare il mito della torta al formaggio che è sì buonissima e quindi adottata dai noi romani -come la pastiera napoletana – ma nonostante tra gli ingredienti principali ci sia il pecorino, è rigorosamente di tradizione umbra, così come quella dolce denominata generalmente “torta di Pasqua” o “torta pasqualina”, simile a un piccolo panettone senza uvetta e canditi.  C’è però un piatto verace che in alcune famiglie compare ancora sulle tavole capitoline come tradizione del giorno di Pasqua: la frittata di carciofi. Ma i carciofi devono essere i cimaroli, i più ricercati tra i carciofi romaneschi laziali perchè più teneri e con le foglie più strette, e tra gli aromi non può mancare la menta romana. Per il resto basta togliere le foglie più esterne e quelle al centro, tagliarli a spicchi sottili, tenerli immersi tre o quattro minuti in acqua e limone, cuocerli a fuoco basso in padella con un po’ d’olio aggiungendo acqua e mezzo bicchiere di vino bianco, sale, pepe e la già citata menta. Versarci poi sopra le uova battute e cuocere ancora un po’, girando la frittata una sola volta, possibilmente senza farla cadere, aiutandosi con un piatto.

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La Via Crucis di Papa Francesco e gli altri riti pasquali

Vi starete ora chiedendo se nella città cuore del cattolicesimo, i tradizionali riti religiosi della Pasqua avranno luogo o meno. La risposta è sì, ma nel rispetto delle restrizioni dettate dal Covid, quindi con pochi fedeli contingentati e naturalmente con mascherina obbligatoria, e comunque tutti trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube di Vatican News e televisiva su Rai1 e TV2000. Saltata naturalmente per ovvi motivi la tradizionale lavanda dei piedi del Papa ai detenuti romani del giovedì santo, Papa Francesco officerà i riti di oggi, venerdì santo, alle 18 con la celebrazione della Passione all’Altare della Cattedra in San Pietro ma senza il bacio della Croce, e alle 21 l’attesa Via Crucis, che neanche quest’anno si snoderà al Colosseo ma sul sagrato della Basilica Vaticana. E ha voluto che fossero i più giovani ad animarla, a scrivere cioè i testi delle meditazioni e a disegnare le scene delle quattordici stazioni, e il compito è stato affidato ai 500 ragazzi che frequentano il Catechismo per la Prima Comunione e la Cresima della Parrocchia romana dei Santi Martiri dell’Uganda particolarmente impegnata nella solidarietà, ea i 145 ragazzi umbri del Gruppo Scout Agesci Foligno I. Papa Francesco tornerà poi domani pomeriggio all’Altare della Cattedra per la Veglia notturna anticipata alle 19.30 per permettere ai pochi fedeli presenti di rientrare a casa prima delle 22.  Alle 10 di Domenica celebrerà poi la Messa Pasquale in Basilica e lunedì terrà la prima recita del Regina Caeli dalla Biblioteca del Palazzo apostolico. Le Chiese di Roma saranno per lo più aperte, ma sicuramente, speriamo, non affollate. Buona Pasqua a tutti, romani e non.

Patrizia Simonetti

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