Da quest’anno le famiglie, con figli fino a 21 anni, avranno a disposizione 250 euro di assegno unico universale. La misura è prevista dal Family Act. Per l’avvio della misura manca soltanto l’approvazione in Senato: l’Aula di Palazzo Madama inizierà l’esame del disegno di legge proprio oggi.
Se approvato nella forma attuale, sarà dunque un credito d’imposta (e dopo i 18 anni un assegno mensile) che per la prima volta viene esteso ad incapienti, collaboratori autonomi e Partite IVA.
Misura cardine della Legge di Bilancio, introdotta con la riforma degli strumenti a sostegno delle famiglie, si pone l’importante obiettivo di mettere ordine fra i sussidi attuali, facendoli confluire tutti in un unico strumento. A confermare l’arrivo imminente dell’assegno unico fino a 250 euro, con maggiorazioni in presenza di disabilità o per famiglie numerose, è stato nei giorni scorsi lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Beneficiari e importo.
Il sussidio spetta a tutte le famiglie con figli già dal settimo mese di gravidanza, indipendentemente dal reddito e dal tipo di lavoro. Tuttavia, l’importo varierà tra i 50 e i 250 euro mensili a seconda dell’ISEE familiare.
In pratica ci sarà una quota base e una quota variabile modulata sulla condizione economica del nucleo familiare e la presenza di figli con disabilità. L’Assegno viene maggiorato anche per i figli successivi al secondo. In caso di disabilità la maggiorazione non potrà essere inferiore al 30% o superiore al 50% e sarà graduata in base al grado di disabilità.
Figli maggiorenni.
Dai 18 anni compiuti ai 21, l’Assegno avrà un importo inferiore di quello riconosciuto ai minorenni e verrà corrisposto in caso di:
- percorsi di formazione scolastica, universitaria o professionale;
- tirocini o percorsi lavorativi a basso reddito;
- disoccupazione;
- servizio civile universale e altre condizioni.
Si valuta la possibilità di erogare il contributo direttamente al figlio, o figlia, maggiorenne, per agevolarne l’indipendenza e l’autonomia. Ai figli disabili a carico, anche dopo aver compiuto i 21 anni, l’assegno continuerà ad essere corrisposto ma senza maggiorazioni.