A conclusione della Settimana della Cultura che si è svolta nei giorni scorsi all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria il bilancio non può che essere positivo. L’evento, nonostante la modalità in streaming in cui si sono svolte le attività, ha registrato infatti numerose presenze.
Diversi sono stati i seminari realizzati, che hanno toccato svariati temi, grazie al contributo dei curatori, tutti docenti dell’Accademia, e dei loro ospiti esperti e artisti di grande fama. Maria Daniela Maisano, Direttore Reggente dell’Accademia, è soddisfatta dell’ottima riuscita dell’evento. E ha anticipato che questo, sarà solo l’inizio di un ricco programma di attività che partirà subito nell’ambito del “Laboratorio dello Stretto”, del quale è la responsabile.
Seminari sulla moda e sul ricamo all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria
Tra i tanti eventi online della Settimana della Cultura hanno suscitato particolare interesse quelli dedicati alla moda, settore fortemente voluto in Accademia, curati da Pasquale Lettieri, docente di Storia dell’Arte e della Moda. Si sono articolati in due giornate “Percorsi di storia della moda” e “Percorsi di storia dell’Arte”, a cui hanno partecipato personaggi di fama internazionale.
Deborah Correnti, docente di Design del Tessuto, ha curato “Metamorfosi: La natura si trasforma in trame pregiate”, attraverso due percorsi guidati ha trattato la storia, la coltura e la trasformazione di materie pregiate in tessuti di alta moda come il bisso, chiamato anche seta di mare, la seta e la ginestra. A proposito del bisso le tutor di questo percorso Giada Rinaldi e Giorgia Taverna, hanno raccontato di quanto sia stato affascinante ascoltare il racconto di una tecnica di tessitura che ha radici lontane e antichissime, che Chiara Vigo, ospite del seminario, ha fatto rivivere con la sua arte, anche durante il progetto.
Chiara Vigo maestro di tessitura antica ha incantato con la sua arte
Chiara Vigo è un Maestro di tessitura antica che mantiene vive le conoscenze ereditate dalla famiglia e che si tramandano di generazione in generazione, sulla tessitura del bisso. Questo, è un elemento naturale, definito una vera e propria “seta del mare” che si ricava da un esemplare chiamato Pinna Nobilis.
Dal 2005 innumerevoli visitatori da tutto il mondo si sono recati in Sardegna, dove si trova un vero e proprio museo del bisso e dove è possibile ascoltare il Maestro Chiara Vigo ed ammirare la sua collezione di lavori, nonché vederla all’opera nel creare il pregiatissimo tessuto.
Utilizza solo gli ultimi 5 centimetri dei circa 40 di bioccolo che ciascun esemplare adulto di Pinna Nobilis produce. 300 Grammi di fibra grezza una volta cardata, cioè pettinata con un cardo a spilli, così da togliere le impurità e dissalata, si riduce a 30 grammi di bisso che danno 12 metri di “seta del mare”. Ma il processo di lavorazione è molto lungo: il bioccolo deve rimanere per 25 giorni in acqua dolce, cambiando l’acqua ogni 3 ore, poi si bagna con succo di limone per sbiondarlo, lo si passa in un mix segreto di 15 alghe che lo rende elastico e si ritorce con un fuso di ginepro. La torsione deve essere a S per il ricamo, a Z per la tessitura con le unghie nel lino.
Il bisso marino non si deteriora, non viene attaccato dagli insetti, ha un’ottima capacità di coibentazione ed è più sottile di un capello, ma mille volte più resistente. Una volta filato, il bisso viene passato a mano dentro l’ordito di lino in grandi telai a pedale oppure tessuto con le unghie in piccoli telai di legno. Una preziosa tecnica antica dunque che sicuramente non porterà alla realizzazione di intere collezioni di abiti, ma regalerà se mantenuta, piccoli “tesori” da custodire gelosamente.
Sonia Polimeni