gianluca mobilia

DA MESSINA A MILANO, IL SUCCESSO DELL’IMPRENDITORE GIANLUCA MOBILIA

Il nome di Gianluca Mobilia è spesso associato solo alla compagna Cecilia Capriotti, ciò che in realtà bisogna sottolineare è la scalata verso i suoi successi lavorativi. Tra la sua agenzia di eventi e le collaborazioni con brand di fama internazionale.

Un uomo del sud decide di andar via da Messina per… Così inizia l’interessante intervista a Gianluca Mobilia, messinese di nascita ma milanese d’adozione.

“Vado via dalla Sicilia già all’età di 16 anni, i miei genitori mi hanno mandato a Venezia al Collegio Navale F. Morosini. Finita l’esperienza sono tornato giù per finire l’ultimo anno di liceo e poi ho fatto i test di ammissione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed ho iniziato il mio percorso universitario. Successivamente ho frequentato un master in accademia di comunicazione in marketing e comunicazione. E da lì i primi stage. Parallelamente ho cominciato a lavorare nel mondo delle pubbliche relazioni ed in particolare ho creato la mia società con Roberto Cavalli per il lancio del brand Just Cavalli Cafè nel mondo. Questo è stato il mio primo contatto con un mondo molto organizzato legato alla comunicazione ed al fashion business”

Questo è solo l’inizio della sua carriera. Il nome Mobilia, infatti, nella città di Milano pian piano viene conosciuto sempre di più. Saranno gli anni nei quali si interessa al settore dell’eventistica e fonda la sua agenzia My Events proprio nella città meneghina:

“Nasce come un’agenzia di PR e nel tempo è diventata una piccola holding. Ci occupiamo di supportare e realizzare la migliore strategia di comunicazione, con l’ideazione, la creazione e la realizzazione di eventi di ogni tipo. Cerchiamo di soddisfare al meglio i nostri clienti. Il nostro team è composto da 24 persone, tutte ben formate. Questo ci permette di avere una clientela importante. Successivamente abbiamo creato uno spin off dell’agenzia, My Events Digital, per strategie di digital marketing”

Con quali brand importanti hai collaborato?

“Abbiamo avuto la fortuna negli anni di confrontarci con realtà super organizzate e di altissimo livello internazionale. Questo ci ha permesso di avere un now how ed una preparazione importante. Devo inoltre tantissimo al mondo Armani. Lavorare per lui mi ha dato un’impronta legata al mondo della comunicazione che ci ha aperto tutte le porte di Milano. Abbiamo lavorato con tutto il mondo delle banche, degli affari, tutto il gruppo Pepsi America, Jimmy Choo, Philip Plein, Miss Sixty, Campari, Martini, Samsung per il lancio del nuovo Samsung Galaxy Z Flip, Sephora. In questo momento i nostri migliori clienti sono Philip Morris per la comunicazione IQOS, la Mondadori per il gruppo fashion editor”.

Data l’enorme esperienza, puoi sicuramente dirci quali sono i segreti per realizzare un evento di successo:

“L’importante è avere molto chiari budget ed obiettivi da raggiungere. Quindi essere molto diretti con i clienti, consigliando il tipo di evento in base alle possibilità. La chiarezza prima di tutto.”

Gli effetti della pandemia

Il 2020, a causa della pandemia, è stato l’anno dello stop un po’ per tutti i settori, ma il mondo degli eventi è stato fortemente colpito. La socialità, l’incontro tra le persone, è ciò che è stato più penalizzato. Cosa ne pensi?

“Tutte le grosse aziende che fanno comunicazione e che hanno, usufruendo dei nostri servizi, creato aggregazione, si sono sentiti due volte responsabili dell’essere in primis illegali, perché oggi creare assembramento è illegale, ed in secondo luogo non vogliono essere spunto di aggregazione per proprio tornaconto. Non vogliono essere additati come coloro che hanno generato uno spunto di contagio. Dalla sfilata di Fendi, febbraio 2020 in poi, tutti si sono adeguati a questo tipo di approccio. Quindi noi in questo momento non siamo tutelati né moralmente né economicamente. In più non abbiamo preso ristori, solo la cassa integrazione ci sta aiutando. Il mondo degli eventi è fermo da un anno e lo sarà per i prossimi due”.

Dagli eventi fisici, si è passati agli eventi digitali. La tua agenzia come si è mossa in quest’ultimo anno?

“Per cercare di rimanere a galla a giugno abbiamo preso uno spazio di 500 m², creando uno show televisivo per tutto quello che è eventi in streaming che sicuramente è il futuro. Il mio mondo ha avuto due accelerate molto forti grazie o per colpa del Covid: tecnologia del mondo virtuale e lo smartworking. Bisogna capire cosa succederà. Al momento però, non si può ancora parlare di cambiamento. Il cambio in digitale è stato fatto solo di quegli eventi che non possono essere rimandati od annullati. I budget sono completamente diversi, è difficile capire cosa sarà dopo il covid”

Uno sguardo al sud

Tornando al sud, secondo te cosa manca per consentire ai giovani di non lasciare questa terra ed avere successo? Hai qualche consiglio?

“Dipende tutto da ciò che vuole fare. Il mio mestiere al sud è come una crociata. Lo sviluppo marketing non interessa. Sarebbe bellissimo avere degli spunti in città come il festival del cinema di Taormina, un appuntamento fisso che possa interessare alle aziende e ci possano investire sopra. Solo che nelle istituzioni non ci sono le persone formate per poter capire questo concetto. Cercherei di creare degli spunti che attirino più le aziende che i turisti, che sarebbero una conseguenza. Il consiglio lo dovrei dare a chi deve costruire le occasioni ai giovani.“

Sei legato alla tua città?

“Io spero di trascorre la mia vecchiaia a Messina, sono legato alla mia terra per questioni di qualità della vita, che mi auguro migliorino nei prossimi anni. Quando vengo giù sto molto bene. C’è da dire inoltre che nel 2000 ho creato i Giardini di Giano, villa di famiglia, piccola azienda che va molto bene. Inizialmente era una copia del Just Cavalli, poi via via ha avuto la sua identità.”

L’estate di Gianluca Mobilia è perlopiù in Sicilia e più precisamente nell’isola di Panarea. Proprio qui nel 2013 incontra la sua compagna, la famosa showgirl, reduce dal Gf Vip, Cecilia Capriotti:

“Per me è stato amore a prima vista, lei si è traferita da Roma a Milano il giorno dopo che ci siamo conosciuti. Cecilia aveva appena interrotto il rapporto con lo stilista Philip Plein con il quale io lavoravo. Per cui ho dovuto scegliere, ho perso il cliente ma ho vinto una fidanzata. Nel 2016 è nata Maria Isabelle, che è la cosa più importante che ho”

Una carriera, la sua, sicuramente da cui prendere spunto per aver successo nel mondo della comunicazione e degli eventi ma che allo stesso tempo ci fa riflettere sull’inadeguatezza del sud Italia per questo settore che risulta arretrato e non mostra ancora l’interesse di svilupparlo. Nonostante ciò, chi è nato al sud è difficile che si dimentichi della sua terra come per Gianluca la Sicilia, a cui rimarrà sempre legato.

 

Mariacristina La Rosa

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