VI RACCONTO IL SANREMO BLINDATO, CON GLI OCCHI DELLA CITTÀ

Simona De Melas, organizzatrice di alcuni degli eventi collaterali più importanti di Sanremo, ci racconta il clima che si respira in città a una settimana dal Festival. Tra zone semi-rosse, restrizioni e la desolazione di un “micro mondo” fatto di serate, incontri, turismo, che ruota attorno alla kermesse e che quest’anno è stato rigorosamente tagliato fuori, per motivi di sicurezza sanitaria.

Le restrizioni hanno colpito tutti e questa crisi si sente forte nella cittadina ligure.

«Io sono dell’idea che il Festival andava fatto a prescindere – ha spiegato De Melas – perché è molto più di una programma tv, il festival  è un fenomeno sociale, uno specchio sull’Italia. Io sono tra i favorevoli, ma certo è che se si fosse fatto più avanti con una situazione diversa, più tranquilla, tutto quel comparto che ruota attorno al festival sarebbe stato più presente e meno penalizzato».

Simona De Melas appartiene a questo settore pressochè tagliato fuori «Io sono una di quelle persone che non potevano saltare il Festival di Sanremo, perché avrei mandato un messaggio sociale negativo». Simona De Melas, 50 anni, si definisce “libera professionista da sempre” e lavora per l’organizzazione del Festival da ben 30 anni: «Iniziai con Adriano Aragozzini, nel 1990, quando da universitaria fui messa a fare i pass».

Da quel momento Simona non si è più fermata: «Nell’arco degli anni ho curato vari uffici stampa, ultimamente mi occupo principalmente di eventi e management. Fino a due anni fa ero la responsabile organizzativa del Forte Santa Tecla, dove si facevano after show e durante la giornata momenti dedicati al festival. Era un po’ il salotto della Rai. L’anno scorso ho organizzato un evento che si chiamava Suite 2020 al Miramare, oltre che curare il Palco in Piazza Bresca».

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Quest’anno tutto questo non sarà possibile. Come vive questa situazione la città di Sanremo?

«La città di Sanremo non la sta vivendo bene, nel senso che, come sappiamo tutti, quest’anno il festival al 99,9%  si svolgerà dentro l’Ariston e nella sala stampa al Casinò. A causa obblighi e protocolli, la città non potrà viverlo com’era abituata. Dai ristoratori, agli albergatori, ai tassisti, tutti stanno passando un momento di difficoltà e sconforto».

Sanremo si trova, quindi, alla vigilia di un Festival senza turismo e senza visitatori, ancor più vista la decisione del il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti: fino al 5 marzo i comuni di Ventimiglia e Sanremo saranno zona semi-rossa.

La ristorazione.

«La prima grande differenza rispetto agli anni passati è che i protocolli Rai e dei discografici dicono che gli artisti devono mangiare o in appartamento o in stanza, quindi non troveremo sicuramente gli artisti al ristorante come ogni anno. Per la ristorazione l’unica nota positiva è che la Rai ha proposto alle attività che si trovano entro i 700 metri dal teatro o dal Casinò di diventare mensa. Potranno lavorare solo in questa versione, garantendo la distanza di sicurezza e tutto, oppure in delivery e asporto».

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Gli hotel.

Ad essere molto colpito, oltre alla ristorazione sarà anche il settore ricettivo. «Gli alberghi possono lavorare ma non sono pieni. Gli altri anni già nella settimana prima del festival non si trovava una stanza in albergo, neanche a pagarla oro. Oggi le stanze ancora ci sono e l’offerta è maggiore della domanda».

Niente turismo.

Le restrizioni taglieranno le gambe anche al turismo. «Il Casinò sarà chiuso e questo sarà un grave danno per il Comune.  Tutte le manifestazioni collaterali non ci saranno. Speriamo che sia un caso unico di Sanremo blindato».

Che ne pensano, invece, gli abitanti?

«La gente del posto è talmente presa dal proprio disagio economico, che secondo me  non è molto presa dal festival così com’è quest’anno.”

Intanto nelle ultime ore il direttore artistico di Sanremo Amadeus ha annunciato per l’inizio dell’estate un grande evento estivo curato dalla Rai, per compensare la città di Sanremo per la mancata organizzazione delle manifestazioni collaterali durante la settimana del Festival.

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