VARIANTI COVID, CRISANTI PESSIMISTA: “LOCKDOWN TOTALE SUBITO, SIAMO NEI GUAI”

La pandemia non dà tregua e a preoccupare adesso sono le varianti del virus, in particolare quella inglese, che ha un elevatissimo tasso di contagiosità e si è già diffusa in Italia. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità circa un contagio su 5 da coronavirus è della variante inglese, il 17% del totale dei casi. La rilevazione dell’ISS deriva dalle analisi fatte sui tamponi delle varie regioni per verificare la diffusione del ceppo britannico.  Quello che è emerso ha fatto scattare l’allarme tra gli esperti e il virologo Andrea Crisanti invoca un lockdown duro e nazionale. Prima di lui anche Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, aveva ipotizzato una chiusura generalizzata.

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Le parole di Crisanti

“Il 20% dei contagiati presenta la variante inglese e la percentuale è destinata ad aumentare, ha dichiarato il virologo Crisanti sul quotidiano ‘La Stampa’. Bisognava fare il lockdown a dicembre, prevenendo tutto questo, mentre ora siamo nei guai. Serve un lockdown duro subito per evitare che la variante inglese diventi prevalente e per impedire che abbia effetti devastanti come in Inghilterra, Portogallo e Israele. E neanche zone arancioni, va chiuso tutto e va lanciato un programma nazionale di monitoraggio delle varianti”.

La zona rossa è troppo morbida, ci vuole un lockdown stile Codogno

“Dove si trovano le varianti brasiliana e sudafricana servono lockdown stile Codogno, non le zone rosse che sono troppo morbide – ha aggiunto Crisanti – La Germania continua il lockdown, la Francia pure, l’Inghilterra anche, solo noi pensiamo asciare e a mangiar fuori. Tutti vogliamo una vita normale, ma non si realizza se non si controlla la pandemia”.

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Crisanti è critico sulla campagna vaccini

Sulle vaccinazioni Crisanti ha detto che “sarò distratto, ma ho scoperto solo ieri delle strutture con la primula: uno spreco di soldi pubblici, mentre bisogna organizzare scuole, cinema, teatri e palestre. Evidentemente le case farmaceutiche si sono trovate di fronte a una richiesta senza precedenti. In più, l’organizzazione va a rilento”.

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